LO SCORSO ANNO 345 MINORI VITTIME DI CYBERBULLISMO
Dati della Polizia postale riportati dal Moige

Nel 2014 i reati di cyberbullismo che hanno come vittime i minori sono stati 345. I più colpiti sono i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni con 238 casi. Gli illeciti più diffusi sono il furto di identità sui social network che comprende 1/3 delle vittime totali (114 casi), seguiti dalla diffamazione online (82) e dalle ingiurie via e-mail (41). I dati sono della polizia postale, riportati dal Moige in una nota che presenta l'indagine “La dieta mediatica dei nostri figli”.
Nell'indagine, scrive il Moige, si evidenzia “un uso costante, ma non sempre consapevole uso della rete da parte dei minori. Navigano abitualmente 9 ragazzi su 10 e un quinto di loro afferma di restare connesso per più di 3 ore al giorno. Tra coloro che dispongono di un computer a casa il 32% ha una postazione per connettersi dalla propria stanza; un'abitudine maggiormente diffusa tra i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni (39%). Sei intervistati su 10 dichiarano, inoltre, di utilizzare Internet da soli.
Le motivazioni che spingono i giovani a connettersi sono tutt'altro che didattiche: si connette per studiare solo 1 ragazzo su 7, a fronte del 24% dei giovani internauti che chatta, del 22% che scarica e ascolta musica, del 18% che gioca o guarda immagini. La “socializzazione” resta, dunque, il motore principale che spinge all'uso del web, come dimostra la percentuale significativa (30%) di coloro che affermano di intraprendere “sempre” o “spesso” nuove amicizie in rete.
Viene registrato il controllo “piuttosto blando” da parte dei genitori. 4 su 10 non danno alcun limite di tempo alla connessione dei figli mentre nel 23% dei casi, lo fanno raramente. Altrettanto significativa è la percentuale dei genitori che hanno scarsa cognizione delle attività online del figlio: 1 su 4 infatti conosce poco o per niente che cosa facciano i figli connessi.
Un altro fattore di rischio piuttosto diffuso tra i giovani che si connettono a Internet riguarda l'uso di identità fittizie: 1 ragazzo su 3 afferma di non utilizzare mai la propria identità in rete o di farlo raramente; un dato in linea con il 37% di coloro che confermano di aver fatto amicizia con perfetti sconosciuti.
“Ancor più preoccupante è quel 19% che confessa di aver incontrato nella vita offline le persone conosciute sul web e quel 13% di ragazzi tra i 14 e i 20 anni che si sono esposti al fenomeno del sexting dando il proprio numero di cellulare a estranei conosciuti in chat. Uno studente su 4 dichiara di aver ricevuto contenuti a sfondo sessuale, tendenza più che raddoppiata rispetto al 2011”.
Sempre 6 ragazzi su 10 “sottostimano la reale gravità della situazione affermando senza problemi di essersi divertiti nel ricevere o inviare foto o video 'hot'. 6 adolescenti su 10, appartenenti alla classe d'età 14-20, almeno una volta hanno utilizzato foto o video per
prendere in giro qualcuno: 1 su 5 dichiara di farlo spesso”. (AdnKronos)