TLC: DEBOLEZZA DELLE NUOVE RETI DIGITALI

Per il presidente dell'Agcom Cardani servono sforzi

“L'Italia mostra segnali di debolezza nello sviluppo e penetrazione di reti digitali di nuova generazione e di accesso ai servizi più innovativi”. Lo ha affermato il presidente dell'Agcom, Angelo Marcello Cardani, ieri mattina nel corso della presentazione della Relazione annuale al Parlamento, sottolineando che “sebbene nell'ultimo anno si sia parzialmente ridotto il divario digitale dell'Italia rispetto alla media europea, molti sforzi restano da compiere e in questo comune obiettivo l'Autorità continua a fare la sua parte”.
Il presidente è anche tornato su un tema che è stato al centro delle discussioni in queste ultime settimane, vale a dire l'aumento del contenzioso con gli operatori, “tuttora molto elevato, con ricadute sui tempi di efficacia delle nostre decisioni e in termini di incertezza della regolazione”. Tra gli ultimi esempi, c'è lo scontro con Telecom Italia in merito alle tariffe di unbundling per il 2010-2012, rimesse in discussione dopo alcune sentenze del Consiglio di Stato: “Nel corso del biennio - ha rilevato Cardani - l'Autorità è stata criticata per decisioni con effetti retroattivi; anche questa, tuttavia, è una conseguenza dei lunghi e imprevisti iter amministrativi, innescati dai ricorsi delle imprese verso le decisioni dell'Autorità”. Secondo Cardani, pertanto, “è bene evitare un abuso o un uso strumentale del contenzioso”.
Altra questione che sta a cuore all'Agcom è ovviamente la riforma della P.a., che contiene un riordino delle autorità indipendenti: “Ovviamente - ha premesso il presidente – ci adegueremo a quello che risulterà il dettato legislativo”, tuttavia per Cardani “tale riforma non può prescindere né dalle peculiarità dell'Agcom, né dalla valutazione degli effettivi e non presunti risparmi di spesa a parità di risultati, né dalla salvaguardia dell'autonomia e indipendenza delle Autorità dal potere economico e politico”. (ANSA)