INTERNET: IN EUROPA 20% TRAFFICO LEGATO A CYBER-ATTACCHI

In Italia aumenta la banda larga ma il Paese resta fanalino di coda

La Cina si conferma principale fonte degli attacchi informatici globali ma l'Europa è 'responsabile' di quasi il 20% del traffico legato al cyber-crimine. E' quanto emerge dal rapporto sullo Stato di Internet di Akamai Technologies relativo al primo trimestre 2013, secondo il quale tra l'altro il picco medio di velocità di connessione europeo è salito del 36% rispetto al 2012. In Italia crescono le connessioni a banda larga ma il Paese resta fanalino di coda in Europa per la 'velocità' di Internet.
Sul piano del cyber-crimine, la Cina è stata responsabile - nel periodo di riferimento - del 34% degli attacchi osservati, anche se in discesa del 7% rispetto al trimestre precedente. Cina e Indonesia insieme hanno originato più della metà del traffico legato agli attacchi a livello mondiale. L'Europa conta per quasi il 20%. Dalla 'Top 10' dei Paesi che hanno generato più attacchi informatici esce l'Italia che oggi è responsabile dell'1,1% degli attacchi. L'unica nazione europea in classifica è la Romania, al nono posto. Il 'valore' degli attacchi è evidenziato da un altro recente rapporto, di McAfee e del Center for Strategic and International Studies, secondo il quale il crimine informatico costa all'anno dai 100 ai 500 miliardi di dollari all'economia globale.
Sul piano della velocità di connessione, per le rilevazioni di Akamai Paesi Bassi e Svizzera si confermano i Paesi più “veloci” d'Europa. Rispetto allo scorso trimestre, l'adozione della 'high broadband', ovvero connessioni superiori ai 10 Mbps, è aumentata anche in Italia (+7,8%): ad oggi, il 3,2% degli italiani ne usufruisce (+24% rispetto a un anno fa). Cresce anche la banda larga 'tradizionale' (velocità superiore ai 4 Mbps), +10% rispetto al 2012, ma in Europa l'Italia resta al penultimo posto per numero di connessioni sia broadband sia high broadband; dietro di noi, solo la Turchia. (ANSA)