TELECOM: BERNABE', CREDO IN SCORPORO, OTTIMISTA SU TEMPI

Noi non tiriamo giacchetta. Incontro con il ministro Zanonato

“Crediamo nella validità del progetto e vogliamo portarlo avanti”. All'indomani della decisione del cda di Telecom di congelare lo scorporo della rete, il presidente esecutivo Franco Bernabè rassicura sulla volontà di proseguire nell'operazione e si dice ottimista, spiegando però la necessità di verificare che tutto avvenga nel quadro di regole dettato dall'Ue. Intanto della vicenda si sta interessando anche il ministro dello sviluppo Flavio Zanonato, che ieri in mattinata ne ha parlato proprio con Bernabè. Ma in Borsa il titolo Telecom è stato pesante e, dopo essere arrivato a perdere oltre il 3%, ha chiuso a -2,72%.
L'occasione per il chiarimento è stata un'audizione alla Commissione Trasporti della Camera. “La separazione della rete – ha spiegato Bernabè - è una scelta opportuna, coraggiosa e lungimirante, creerà valore per la società e per i suoi azionisti e porterà benefici per consumatori e imprese”. Bernabè ha espresso la volontà di portare avanti un progetto, che è “volontario” e in cui l'azienda crede “fortemente”: “Vogliamo solo – ha detto - verificare che il quadro in cui è stata presa questa decisione sia quello dettato dalla Ue”. E comunque prevale l'ottimismo sulla possibilità che la verifica con l'Agcom “possa concludersi in tempi ragionevolmente brevi” e già a fine luglio dovrebbero esserci “elementi importanti di valutazione”.
Il presidente di Telecom ha chiarito che non c'è alcuna intenzione di mettere pressione su nessuno, evidenziando il “profondo rispetto” per l'autonomia dell'Autorità, ma anche contemporaneamente che “un progetto di questa portata, coraggioso e innovativo, richiede altrettanto coraggio e innovatività nelle controparti”. Perciò, sarà necessaria una “condivisione profonda” anche da parte del Parlamento, del Governo e delle Autorità. E comunque, tornando sulla proposta dell'Agcom di abbassare il canone per l'ultimo miglio, Bernabè ha avvertito che collocherebbe l'Italia “ben al di sotto” dei 27 Paesi Ue, mentre agli operatori alternativi, che hanno definito “sorprendente” la decisione del cda di Telecom, ha replicato: “L'unica cosa che mi sorprende è che chi ha tirato la giacchetta in qualche modo sono quelli che hanno minacciato di chiudere interi settori di attività mettendo sul lastrico le famiglie se l'Autorità non avesse soddisfatto le loro richieste. Questo è tirare la giacchetta, noi abbiamo fatto solo riferimento alle regole Ue”. E mentre la politica è critica sulla decisione di congelare lo scorporo, con la Lega che chiede addirittura le dimissioni di Bernabè, sulla vicenda ieri si è attivato anche il ministro dello sviluppo Flavio Zanonato, che ha incontrato il presidente di Telecom con cui ha parlato appunto dello scorporo: “Stiamo seguendo la questione con grande attenzione perché ha una rilevanza nazionale'' ha detto il ministro evidenziando che il problema “è andare incontro alle esigenze del Paese e non mettere in difficoltà Telecom”. (ANSA)