NEL 2023 IL 14,6% DELLE CONNESSIONI MOBILI IN ITALIA SARANNO SUL 5G

I dati sono contenuti nel Rapporto annuale Cisco
Nel 2023 il 14,6% delle connessioni mobili in Italia saranno su 5G. E' una delle previsioni contenute nel Cisco Annual Internet Report, lo studio condotto da Cisco su scala globale che misura l'evoluzione della connettività sulla rete in banda larga fissa, mobile e Wi-Fi sull'arco di 5 anni (2018-2023), includendo dati relativi all'aumento di utenti, device, connessioni, performance delle reti e segnalando i trend più rilevanti.
Fra tre anni, dunque, l'Italia sarà sempre più in rete, che va sempre più veloce e scarica tantissime APP. Oggi quando si parla di reti mobili la prima cosa che viene in mente è il 5G, che consentirà di avere infrastrutture mobili più dinamiche, capaci di sostenere applicazioni innovative basate sull'intelligenza artificiale e sui nuovi sviluppi dell'Internet delle cose, quali veicoli a guida autonoma, smart city, servizi sanitari connessi, video immersivi. In questi anni, però, cresceranno moltissimo anche le connessioni 4G che diventeranno la metà del totale (49,8%), contro un dato rilevato nel 2018 del 29%. Nel 2023, inoltre, il 73% degli italiani sarà utente di internet; l'87% avrà una connessione alla rete mobile. Ci saranno 511 milioni di oggetti connessi e connessioni alla rete in Italia; 8,5 a testa. Scaricheremo ancora più app, a livello aziendale e a livello consumer: social network, streaming e download di video, strumenti per la produttività, e-commerce, gaming continueranno a espandersi, tanto che nel 2023 le app scaricate in Italia saranno 2,8 miliardi, 500 milioni in più di quanto misurato nel 2018 (2,3 miliardi). Nel mondo, saranno 300 miliardi. 
Anche la velocità delle reti aumenterà: per il 2023 una velocità media per le connessioni in banda larga fissa sarà di 75,9 Mega e di 66,7 Mega per le connessioni su rete mobile (nel 2018 il dato era rispettivamente di 24,2 e 17 Mega). Quanto infine all'Internet delle cose, il report evidenzia che le connessioni macchina-macchina (M2M) saranno nel 2023 il 69% del totale, mentre erano il 56% nel 2018. (Fonte ANSA)