IL PARLAMENTO UE DA' LO STOP AI COSTI DEL ROAMING ENTRO IL 2015
Ok a neutralità rete. Più concorrenza per i servizi

Addio al pagamento del roaming entro il 15 dicembre 2015 e via ad una serie di norme legali per assicurare la cosiddetta neutralità della rete. Questo il nocciolo del pacchetto Tlc approvato ieri in prima lettura dal Parlamento europeo con 534 sì, 25 no e 58 astensioni. Spetterà alla nuova assemblea di Strasburgo che uscirà dalle urne a fine maggio dare il suo via libera definitivo.
“Un voto che dimostra come la Ue sia al servizio dei cittadini - ha dichiarato la commissaria all'Agenda digitale, Neelie Kroes - è questo ciò che fa l'Europa: sbarazzarsi delle barriere e rendere la vita più semplice ed economica”. Soddisfazione, dunque, nonostante la proposta iniziale della commissaria, presentata a settembre, sia stata ampiamente emendata dal Parlamento.
E se le Ong per una rete libera salutano questi cambiamenti, i provider li criticano apertamente: “Un passo nella direzione sbagliata”, è il giudizio dell'Etno, l'associazione europea degli operatori di Tlc, secondo cui gli emendamenti introdotti dal Pe rischiano di rendere “quasi impossibile” una gestione efficiente della rete.
Quanto votato indica che l'accesso a internet non deve avere limitazioni o interferenze e che non vi devono essere discriminazioni nell'offerta di contenuti, dispositivi, servizi o applicazioni. Nella pratica, il Parlamento Ue ha ridotto i casi in cui si può restringere o bloccare l'accesso a internet, rispetto alla proposta della Commissione, alla sola ordinanza di un tribunale, alle minacce alla sicurezza della rete o a rischi di una sua congestione temporanea. Ogni misura dovrà essere “trasparente, non discriminatoria e proporzionata e mantenuta per il tempo strettamente necessario”.
Norme chiare anche per evitare che gli operatori blocchino alcuni servizi (come succede in diversi Paesi con Skype) o ne promuovano alcuni a discapito di altri. Stesso discorso per lo sviluppo di servizi di qualità superiore, come i video on demand e i cloud ad alta intensità, che potranno essere forniti sempre che non vadano "a scapito della disponibilità o della qualità dei servizi di accesso ad internet” offerti ad altre società.
“Il voto - per Thomas Lohninger dell'European Digital Right (Edri) - rappresenta una vittoria della società civile: adesso abbiamo dei principi di base a livello legale nella Ue per assicurare la libertà e l'apertura della rete. I provider non potranno più discriminare milioni di consumatori europei”. Di parere opposto Luigi Gambardella, presidente di Etno: “Il voto ci svia dagli obiettivi originari, in particolare quelli di un'industria digitale europea più forte e in grado di spingere la crescita e creare posti di lavoro. Gli operatori accusano gli eurodeputati di imporre “un eccessivo onere” al settore europeo delle Tlc limitando inoltre “la capacità di offrire servizi migliori ed innovativi ai cittadini”.
Favorevoli al voto espresso dall'Europarlamento l'Unione europea di radiodiffusione (Uer) e l'Organizzazione dei consumatori europei (Beuc) in particolare per quanto riguarda gli interventi per la cosiddetta 'neutralita' della rete. Secondo l'Uer, l'approvazione del pacchetto rappresenta “una buona notizia per un internet aperto e per un accesso universale ai contenuti di valore pubblico”.
L'associazione dei consumatori europei si è detta “rassicurata” dal voto degli eurodeputati. Il Beuc pone l'accento in particolare sull'azzeramento del roaming entro il dicembre 2015, i cui costi aggiuntivi non hanno nessuna giustificazione in un mercato unico delle telecomunicazioni. (ANSA)