PAR CONDICIO: AGCOM APPROVA REGOLAMENTO PER LE TV PRIVATE IN VISTA DELLE ELEZIONI EUROPEE

Il testo arriva dopo quello della Vigilanza Rai

Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato il regolamento per l'applicazione della par condicio nelle tv private per le Europee del 25 maggio. Il via libera arriva dopo quello della Vigilanza Rai, che l'altro ieri sera ha varato le analoghe norme per la tv pubblica. Vigilanza e Autorità hanno approvato oggi anche i rispettivi regolamenti per le regionali in Piemonte e le amministrative in 16 Comuni sopra i 100 mila abitanti, tra cui Firenze e Bari, in programma sempre il 25 maggio.
Il regolamento dell'Agcom per le emittenti private ricalca sostanzialmente quello approvato dalla Vigilanza per la Rai. In evidenza, la diffusione dei dati del monitoraggio sui programmi effettuato dall'Autorità ogni 14 giorni e l'impegno, per i direttori dei tg, ad acquisire i dati stessi ogni settimana, per “riequilibrare tempestivamente, e comunque entro la settimana in corso, eventuali disparità di trattamento verificatesi nella settimana precedente”. Inoltre, in caso di violazioni, scatterà immediatamente l'ordine di riequilibrio.
Come sempre, il regolamento divide in due fasi la par condicio: nella prima, dalla convocazione dei comizi (avvenuta il 18 marzo) alla presentazione delle candidature, gli spazi sono divisi tra le forze politiche presenti nel Parlamento europeo per il 70% in modo paritario e per il 30% in proporzione alla loro forza parlamentare; nella seconda, fino al penultimo giorno prima del voto, il tempo è ripartito con criterio paritario tra coalizioni e liste in campo.
Per quanto riguarda in particolare i programmi di informazione, ricondotti come sempre sotto la responsabilità delle testate, l'Agcom richiama al rispetto, “con particolare rigore”, dei principi del pluralismo, imparzialità, indipendenza, obiettività e apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, nonché ad assicurare, “ove possibile, un'equilibrata rappresentanza di genere”. Direttori, conduttori e registi “sono tenuti a un comportamento corretto e imparziale” in modo da non influenzare le libere scelte degli elettori, evitando che “si determinino, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o svantaggio per determinate forze politiche, considerando non solo le presenze o le posizioni dei candidati o comunque di persone riconducibili a partiti o liste, per il ruolo che ricoprono o hanno ricoperto nelle istituzioni dell'ultimo anno, ma anche le posizioni di contenuto politico espresse da soggetti e persone non direttamente partecipanti alla competizione elettorale”. Nei tg deve essere “evitato un uso ingiustificato di riprese non in presenza diretta di membri del governo, di esponenti politici e di candidati”.
L'Autorità procede anche d'ufficio ad assicurare il ripristino degli equilibri eventualmente violati. (ANSA)