ICT: IL 42% DEI PROFESSIONISTI STA DIVENTANDO “MOBILE WORKER”

I dispositivi più utilizzati sono gli smartphone, seguiti dai pc portatili e dai tablet

I professionisti si stanno avvicinando con cautela allo svolgimento di attività di lavoro con strumenti mobili e al mondo delle App. Ma il potenziale appare alto, poiché ben il 42% del totale dei professionisti trascorre almeno il 50% del tempo lavorativo fuori dallo studio (i commercialisti nel 38% dei casi, gli avvocati nel 46% e i consulenti del lavoro nel 33%). E'  quanto emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Ict & Professionisti della School of Management del Politecnico di Milano, presentata ieri al convegno “Se parliamo di professionisti, in realtà parliamo di imprese!”, che si è svolto al Politecnico di Milano.
I “mobile workers” più assidui - quelli cioè che occupano almeno la metà del loro tempo lavorativo esterno utilizzando smartphone, tablet o pc portatili - sono i professionisti degli studi associati e gli avvocati (12%), seguiti dai commercialisti (8%) e dai consulenti del lavoro (3%). Le attività svolte più frequentemente sono la lettura dell'email (19%), la navigazione in Internet (17%), la lavorazione di documenti (10%) e la consultazione di dati dello studio (9%). I dispositivi più' utilizzati sono gli smartphone, seguiti dai  pc portatili e dai tablet: i primi usati prevalentemente per gestire le email (26%), i secondi per lavorare su documenti (26%), mentre i tablet, invece, per navigare in Internet (19%). Nessuna professione risulta più “mobile worker” delle altre.
Il 26% dei professionisti usa App a contenuto professionale nelle loro varie forme, mentre il 45% dimostra disinteresse, soprattutto perché lavora poco in mobilità (30%). Tra le categorie professionali, i più assidui utilizzatori di App professionali sono gli avvocati (29%), seguiti dai consulenti del lavoro (23%) e, per finire, dai commercialisti (21%). Gli studi multidisciplinari raggiungono la percentuale più alta, pari al 32%. (Adnkronos)