PORTE APERTE AL TABLET IN UN ASILO NIDO MONTESSORIANO
I giochi manuali hanno però la meglio sulla tecnologia

Il tablet all'asilo nido, per di più di indirizzo montessoriano. L'asilo in questione è quello del Mae, il primo nell'esperienza delle Pubbliche Amministrazioni. Il progetto sperimentale - avviato introducendo delle app didattiche seguendo i requisiti montessoriani - è stato presentato all'interno del convegno organizzato alla Farnesina da Aninsei, l'Associazione Nazionale degli Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione, sul tema, “Montessoriani e Nativi digitali, quali sfide per il metodo”.
“Abbiamo proposto ai bambini - ha spiegato Elisabetta Beolchini, direttrice del Nido del Mae e a capo del progetto - applicazioni di pittura, di musica con uno strumento, incastri piani, immagini e versi di animali e due app che stiamo realizzando, una sull'inglese e una sulla musica, che rispettino i requisiti Montessori di chiarezza del compito, possibilità di ripetizione, immagine nitida e chiara su schermo neutro, stimolo sonoro che sia solo una voce chiara. Abbiamo scelto attività che abbiamo nella stanza in modo da comparare quelle digitali a quelle analogiche. Abbiamo posto il tablet sugli scaffali dopo averglielo fatto visionare”.
Il risultato? Travestimenti, giochi costruiti dai bimbi e puzzle reali battono la tecnologia. “Il tablet è stato ignorato, non tutti i giorni è stato usato e solo per una volta al giorno. Abbiamo notato - ha raccontato Beolchini - che il tempo dedicato a ogni attività è minore per le attività con il tablet mentre i lavori manuali corrispondenti durano anche 15 minuti, e ancora di più se si calcola la preparazione e la conclusione del lavoro con annessa sistemazione del materiale che arriva anche a 30 minuti”.
“In realtà questo tablet è stato spento per tante giornate, era lì, lo vedevano i bambini, lo spostavano e lo tenevano spento. Poi ogni tanto qualcuno lo ha preso, ma è accaduto non più di una volta al giorno, non tutti i giorni. Se però qualcuno lo prendeva poteva capitare che catalizzasse l'attenzione di altri bambini, anche con modalità aggressive. Interessante è stato il suo utilizzo per vedere tutti insieme immagini (osservare-ascoltare-dialogare) e credo che questa sia una potenzialità da far emergere”. Una cosa è certa comunque, a parere della direttrice dell'asilo: “Device si ma con l'adulto che deve sorvegliare e quando necessario spegnere”.
Decisamente contraria all'utilizzo dei tablet si è dichiarata, invece, Anna Oliverio Ferraris dell'Università La Sapienza: “E' inopportuna l'introduzione della tv negli asili nido, per di più se di vedute montessoriane. I bambini devono avere rapporti tridimensionali e relazionarsi con i 5 sensi. Nei primi 3 anni l'intelligenza si sviluppa se il bimbo è protagonista delle sue esperienze, non se segue qualcosa che non capisce bene cos'è. Il rumore di sottofondo non aiuta il bimbo a concentrarsi, perché lo distrae”. (ANSA)