TELECOM: APRE CANTIERE GOVERNANCE, MINUCCI PRESIDENTE

Appuntamento con il cda il prossimo 27 febbraio

Telecom scioglie il nodo della presidenza vacante e nomina Aldo Minucci a 'traghettare' la società lungo i prossimi 3 mesi. Il gruppo si mette al riparo dai conflitti di interesse con una procedura 'rafforzata' per gestire l'eventuale cessione di Tim Brasile e dà mandato all'ad Marco Patuano di presentare una proposta per una governance in linea con le 'best practice' in Italia e in Europa. Il manager la presenterà al cda del 27 febbraio e nella stessa occasione il cda darà anche le sue indicazioni circa l'assetto del nuovo board che l'assemblea del 16 aprile andrà a nominare.
Arrivano intanto le prime indicazioni sui risultati 2013. Dall'esame dell'andamento dei principali indicatori operativi e di mercato il cda vede centrati gli obiettivi di debito (sotto i 27 miliardi di euro) ed ebitda mentre i ricavi potrebbero essere in calo. “Complessivamente il recente andamento dell'attività domestica manifesta segnali di progressivo miglioramento, in linea con i nuovi obiettivi di Piano 2014-2016” si legge in una nota in cui si ricorda che i risultati consuntivi per l'esercizio 2013 saranno esaminati il 6 marzo. Il Consiglio di Amministrazione ha, infine, deciso la cancellazione del programma di emissione di bond 'ibridi' per un totale di 3 miliardi di euro. Anche la controllata Ti Media ha riunito il suo cda. Stima perdite nel 2013 nell'ordine dei 150 milioni e ha deliberato di sottoporre all'assemblea dei soci la riduzione del capitale sociale a 16 milioni, dopo l'abbattimento delle riserve legali per 110 milioni e tenuto conto anche di perdite per 156 milioni relative agli esercizi precedenti. Telecom da parte sua ha confermato il sostegno patrimoniale e finanziario in attesa di trovare una soluzione 'strutturale', scegliendo tra quelle più classiche che sono la fusione, l'aumento di capitale o la liquidazione.
Tornando al tema Brasile la procedura riguarderà più in generale anche ogni altra operazione su asset o rami d'azienda per un valore superiore a 2 miliardi di euro. In cosa consiste la procedura rafforzata? Ogni progetto di operazione deve essere “tempestivamente” portato all'attenzione dell'ad che a sua volta ne mette al corrente il presidente, il Lead Independent Director e il presidente del collegio sindacale. Approda in cda, i singoli consiglieri devono dichiarare se hanno conflitti di interesse e se il progetto è ritenuto valido l'ad riceve mandato di approfondire l'operazione. Per la conclusione dell'operazione il Cda dovrà approvarla e prima un comitato composto da tutti gli amministratori indipendenti dovrà dare il suo via libera.
Senza questo l'operazione potrà comunque essere portata al voto in cda ma dovrà ottenere una doppia maggioranza: quella di tutti i consiglieri partecipanti alla riunione e quella 'specifica' della maggioranza dei Consiglieri indipendenti. Se non ottiene nemmeno il via libera specifico degli indipendenti, il cda può,a maggioranza, decidere di sottoporla alla valutazione dell'Assemblea.
Non si alza invece il velo su quali interventi verranno fatti per migliorare la governance ma la strada è intrapresa e che ci sarà più spazio per gli indipendenti è lo stesso Minucci a dirlo. “Sarò presidente per tre mesi con un ruolo di garanzia per tutti”commenta dopo la nomina  mentre “dopo l'assemblea di aprile è improbabile che resti io perché c'è la necessità di dare più spazio a personalità indipendenti” dice a Firstonline. (ANSA)