MINORI, SPADAFORA: MEDIA RIFLETTONO DEBOLEZZA MODELLI CULTURALI
Intervento del Garante per l'infanzia e l'adolescenza alla presentazione del Libro Bianco Agcom

"In Italia esiste un sistema di norme e di soggetti per tutelare i minorenni rispetto ai mass media, eppure molte delle segnalazioni che ricevo riguardano proprio il modo scorretto con cui la televisione e la rete trattano certi temi. E lo vediamo anche nei recenti fatti di cronaca, in cui la ricerca del sensazionalismo a tutti i costi produce spesso una violazione della privacy e delle regole deontologiche che lo stesso mondo dell'informazione si è dato". È quanto sottolinea Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza, nel corso del suo intervento alla presentazione del Libro Bianco 'Media e Minori', realizzato dall'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni in collaborazione con il Censis.
"Girando nei territori emerge quanto la difficoltà sia soprattutto di tipo culturale - continua Spadafora – Allora chiediamoci quali sono i modelli che offriamo ai ragazzi, non solo come adulti ma anche come giornalisti, conduttori televisivi o rappresentanti delle istituzioni. Stiamo trasferendo dei modelli culturali in cui il rispetto dei valori non è più così forte come un tempo e questo si riflette nella rete. Quindi il problema non va affrontato solo sulla rete, ma soprattutto nella società e nella sua capacità di investire sui giovani".
Spadafora si dice "compiaciuto che Il Grande Fratello emerga come il programma meno amato ma non dimentichiamo i dati di ascolto e non dimentichiamo la responsabilità che deve assumersi chi manda in onda una trasmissione - e non è la sola - che semplifica la realtà, che non la rappresenta e che lascia intendere che preparazione e merito siano valori di poco conto. Ma la responsabilità, più in generale, investe tutto il mondo degli adulti perché è il fatto che i ragazzi siano concentrati su internet ci ha come esonerato dallo stimolarli alla lettura, al cinema, al teatro. C'è poi la politica di questo governo che, come nei precedenti, tende a investire di responsabilità scuola e famiglia senza però dare loro supporto, anzi mettendole in crisi con ripetuti e inesorabili tagli alle risorse".
Conclude il garante: "Non possiamo pretendere che i genitori siano esperti di tecnologie, e allora cosa va chiesto loro? Di alimentare il dialogo, di parlare e ascoltare di più i loro figli. Il dialogo come strumento per rinsaldare i valori e per allontanare dalla solitudine". (Dire)