ESPLODE LA 'MOBILE HEALTH',500 MLN DI APP MEDICHE ENTRO 2015
Marletta (Ministero Salute), monitoraggio per qualità e sicurezza

Più salute e prevenzione grazie, anche, all'aiuto di smartphone e tablet. Sta 'esplodendo' in Italia, come nel resto d'Europa, quella che è definita dagli esperti la 'mobile Health'. Tanto che entro il 2015 si stima verrà raggiunto il tetto di 500 milioni di app mediche. A puntare i riflettori sul fenomeno gli esperti in occasione della VI Conferenza nazionale sui dispositivi medici. Si tratta, ha sottolineato il direttore generale del ministero della Salute Marcella Marletta, di un settore in enorme crescita e, dunque, da “monitorare ai fini della qualità e della sicurezza”. Marletta ha quindi ricordato, più in generale, come il settore dei dispositivi medici sia un settore “di grande impatto, rappresentando lo 0,7% del Pil. Si tratta - ha detto - di 600mila device in un mercato libero, e quindi con una impostazione non confrontabile con quella del settore dei farmaci”. A fronte di ciò, però, la “spesa sanitaria per i dispositivi medici è al terz'ultimo posto in Europa”.
A testimoniare la vitalità del settore anche il presidente di Assobiomedica, Stefano Rimondi: “Tra il 2009 e il 2011 – ha sottolineato - sono stati presentati 66mila brevetti per device medici; ciò certifica la capacità di innovazione in questo settore, e l'Italia è il tredicesimo brevettatore”. In questo ambito, ha ricordato Rimondi, “sono impegnate oltre 3000 aziende, per un totale di 60mila dipendenti, e proprio tali aziende investono oltre il 7% del proprio fatturato in ricerca e innovazione”. Inoltre, nel 2012, ha rilevato, “si è registrato un +6,6% di produzione per il settore nonostante la crisi, anche se cala la produzione per il mercato interno mentre continua a crescere l'export”. Vi sono tuttavia, ha concluso il presidente di Assobiomedica, “delle criticità a causa delle politiche di tagli lineari perseguite negli ultimi anni. Quest'anno, per la prima volta - ha concluso - in Finanziaria non sono presenti tagli lineari, dannosi per il settore”. (ANSA)