'SELFIE' PAROLA DELL'ANNO, AUTOSCATTO SPOPOLA SU WEB
Per lessicografi di Oxford suo uso cresciuto del 17.000%

'Selfie', ovvero l'autoscatto al tempo di Facebook e Instagram, ha conquistato star e gente comune, perfino Papa Francesco, che si è fotografato con alcuni ragazzi e l'immagine ha spopolato su internet. Il successo planetario di questo neologismo è stato ora riconosciuto dai
lessicografi Oxford University, che lo hanno scelto come parola dell'anno 2013.
'Selfie' ha battuto tutti gli altri termini più alla moda dell'anno. Secondo le ricerche condotte da Oxford Dictionaries, infatti, la frequenza di questo vocabolo nella lingua inglese è aumentata del 17.000% rispetto al 2012. “Abbiamo notato, grazie alle nostre ricerche su circa 150 milioni di parole dell'inglese corrente, un suo uso cresciuto in modo esponenziale”, ha detto Judy Pearshall, direttore editoriale di Oxford Dictionaries. La parola 'selfie' è stata usata per la prima volta nel 2002 in un forum australiano su internet. “I social media hanno permesso una sua diffusione molto rapida, ma il vero boom si è verificato nell'ultimo anno quando 'selfie' è stato adottato dai maggiori media”, ha aggiunto Pearshall. Il vocabolo ha battuto altre parole salite alla ribalta negli ultimi mesi, fra cui il controverso verbo 'twerk', che ha definito il ballo trash e a sfondo erotico compiuto da Miley Cyrus con Robin Thicke agli ultimi Mtv Video Music Awards di Brooklyn. Performance che ha spinto molti artisti, fan, siti e organi di stampa a condannare la 20enne artista texana. Altro nuovo termine che si è affermato quest'anno è 'binge-watching', l'abitudine di guardare serie in tv fino alla sfinimento, una puntata dopo l'altra. Il vocabolo 'Selfie' non è stato però esente da critiche e ha sollevato perfino dibattiti fra i sociologi, per i quali l'autoscatto è diventato una delle massime espressioni di una società del tutto incentrata sul “me”, esaltato dalla possibilità di mostrare se stessi sui social media.
Per il britannico Guardian nel solo mese di luglio si contavano su Instagram novanta milioni di foto con l'hashtag '#me'. Secondo il commentatore Jonathan Freedland in realtà in questa ossessione c'è una forte solitudine e il bisogno di trovare il consenso degli altri. Del resto, il desiderio di autoritrarsi risale agli albori della civiltà. (ANSA)