INTERNET, I PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO AL CONVEGNO DULL'INFORMAZIONE

Boldrini, social media non siano territorio rapina, Grasso, serve uso che tuteli diritti della persona

"Io stessa uso i social media e ne apprezzo il grande valore comunicativo e proprio da amica di Facebook e Twitter vorrei che dei social media venisse preservato il carattere di spazio di libera comunicazione, di conoscenza, di dialogo senza filtri. Quello, per intenderci, che mette in grado tanti ragazzi in diverse parti del mondo di unirsi e battersi per la libertà; oppure che, più semplicemente, permette a centinaia di milioni di giovani e meno giovani di conoscersi e condividere la propria vita". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, giovedì scorso, al convegno sulla libertà di informazione, promosso al Senato dall'associazione “Ossigeno per l'informazione”, a cui ha partecipato insieme con il presidente del Senato Piero Grasso.
“Per questo - ha aggiunto Boldrini - non devono mai trasformarsi in un territorio di rapina, dove le informazioni che riguardano le singole persone diventano, senza alcun consenso preventivo, proprietà di qualcuno interessato soltanto a realizzare profitti'”.
Secondo Boldrini “la difesa dei diritti delle persone vaesercitata in ogni spazio pubblico: oggi anche sulla Rete. Difendere il diritto alla privacy significa anche difendere la dignità delle persone da atteggiamenti discriminatori, da minacce, dal 'cyberbullismo' di cui spesso ci parlano le cronache”.
Il presidente del senato Grasso ha detto invece che "sulle caratteristiche del modello più adatto a governare il Web il dibattito è ancora aperto, ma il mio auspicio è che tale dibattito sia foriero di soluzioni in grado di garantire al più presto un'efficace ed appropriata tutela dei diritti fondamentali, capaci di assicurare, alla luce di tutte le evoluzioni della Rete, una promozione opportuna dello sviluppo della persona sotto ogni aspetto della sua esistenza, nell'ambito di un più ampio strumento giuridico universale, idoneo a sostenere i fondamentali principi di libertà nell'uso della Rete".
"Conosco - ha precisato Grasso - l'obiezione di fondo: spesso in passato tentativi di affrontare l'argomento sono stati affossati da, per usare un linguaggio informatico, trojan legislativi inseriti ad arte per imbavagliare la rete. Dobbiamo stare attenti, vigilare che non accada, ma non abbandonare per questa paura l'idea di fare dei passi avanti per sfruttare al meglio le potenzialità della Rete prevenendone i rischi peggiori". (ANSA)