TELECOM APPROVA IL PIANO INDUSTRIALE 2014-2016
Previsti investimenti per 9 miliardi nei tre anni

Il piano industriale 2014-2016 di Telecom Italia approvato ieri dal Cda prevede investimenti per circa 9 mld euro nei tre anni, di cui 3,4 mld dedicati esclusivamente alle tecnologie di ultima generazione. In particolare, spiega una nota diffusa ieri in tarda serata al termine di una riunione fiume del board, 1,8 mld euro finalizzati allo sviluppo dell’Ultrabroadband fissa con l’utilizzo della fibra ottica per il segmento dell’accesso; 900 mln per l’Ultrabroadband mobile; 700 milioni circa per la realizzazione di nuovi data center dedicati allo sviluppo del Cloud computing e connessioni in fibra internazionali. Secondo la società questo incremento degli investimenti innovativi, che nel 2016 raggiungeranno il 50% del totale, darà un forte impulso allo sviluppo dell’Ultrabroadband sia fisso sia mobile, accelerando la diffusione delle due tecnologie rispetto al precedente piano 2013-2015. In particolare al 2016, l’Ngn raggiungerà oltre il 50% della popolazione con 12,4 milioni di case collegate; Lte mobile coprirà l’80% della popolazione, dando un notevole contributo al conseguimento degli obiettivi previsti dall’Agenda Digitale europea. In Brasile, si legge ancora nella nota, “si continuerà a valorizzare la componente tradizionale basata sulla Voce, accelerando al contempo sul segmento Dati attraverso lo sviluppo delle infrastrutture 3G e 4G. I Capex sull’arco di Piano saranno superiori a 11 miliardi di reais”.
A fronte di questo piano il Cda ha deciso di confermare il progetto di separazione volontaria della rete di accesso dando priorita’ alla realizzazione del modello di “Equivalence of Input”, attraverso la separazione funzionale, con particolare riferimento all’offerta dei servizi di Unbundling del Local Loop e Virtual Unbundling Local Access per le reti di nuova generazione basate su architetture FTTCab e FTTH.In tal modo la società continuerà a rappresentare una best practice europea in materia di equivalence. L’opportunità di un’eventuale operazione di societarizzazione, spiega la società, sarà valutata all’esito del consolidamento del quadro regolamentare, nazionale ed europeo, e alla luce di concrete manifestazioni di interesse di investitori per l’ingresso nel capitale della nuova entità. Su queste nuove basi, la continuerà il confronto con l’Autorità nazionale di regolamentazione.
Sul fronte delle cessioni, la società di tlc ha deciso di mettere sul mercato la controllata argentina. Il Cda ha infatti ricevuto un’offerta per la partecipazione diretta e indiretta detenuta dal Gruppo in Telecom Argentina. Inoltre il Consiglio ha garantito l’emissione, da parte della controllata TI Finance S.A., di due serie di obbligazioni a conversione obbligatoria in azioni ordinarie o di risparmio di Telecom Italia S.p.A., per un controvalore massimo di 1,3 miliardi di euro (che e’ stato concluso con successo questa mattina).
Per quanto riguarda la guidance, la società prevede di registrare Ricavi e Ebitda Cagr.2013-16 stabili; stima inoltre che i Capex cumulati 2014-16 inferiori a 14 miliardi di euro e il Rapporto Posizione Finanziaria Netta rettificata su Ebitda Reported di 2.1 volte al 2016 (include rafforzamento equity per oltre 1 miliardo di euro).
“Il Piano per il triennio 2014-2016″, ha commentato l’a.d. di Telecom, Marco Patuano, “prevede alcune operazioni di natura straordinaria volte al rafforzamento del Gruppo. Queste ci permetteranno sia di dare un forte impulso allo sviluppo dell’Ultrabroadband e un’accelerazione alla strategia di business convergente, sia di ottenere una maggiore flessibilità finanziaria, mirata in prospettiva al raggiungimento di metriche nell’arco di Piano coerenti con lo status di “investment grade. Il Piano è quindi integrato con misure di supporto volte al rafforzamento patrimoniale del Gruppo che contribuiranno per circa 4 miliardi di euro complessivi. Tali azioni prevedono l’emissione di bond a conversione obbligatoria in azioni Telecom Italia per un massimale di 1,3 miliardi di euro; la cessione della partecipazione in Telecom Argentina; la valorizzazione delle torri in Italia, delle torri in Brasile e dei multiplex di TI Media. Siamo fermamente convinti che questo sia la scelta strategica e industriale migliore per perseguire un percorso di crescita e sviluppo”.
Infine il Cda ha esaminato la richiesta di convocazione dell’assemblea presentata dal socio Findim Group S.A., dando mandato per una celere convocazione degli azionisti per la discussione della proposta di revoca della maggioranza dei Consiglieri in carica. Subordinatamente all’approvazione della proposta di revoca, l’Assemblea provvederà al rinnovo del Consiglio mediante voto di lista, previa determinazione del numero dei suoi componenti e della durata del suo mandato, fissandone i compensi. Qualora la proposta di revoca non fosse invece approvata, l’assemblea sarà chiamata a integrare il Cda in carica (il cui mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2013) mediante nomina di due amministratori, in sostituzione di Franco Bernabè ed Elio Catania. A questo scopo il Consiglio propone quale sostituto di Catania, Angelo Provasoli, già cooptato il 3 ottobre scorso e che si qualifica come indipendente; non ha sinora proceduto alla cooptazione di un secondo consigliere. (MF-DJ)