TELECOM: NEL PIANO ANCHE SOCIETA' ANTENNE

Accordo Tim-Vodafone sul 4G. Previsti risparmi

Anche una società per le antenne, del valore di circa 1 miliardo, tra le 'scatole' che comporranno la nuova holding di Telecom. Prende forma la nuova riorganizzazione del Gruppo tracciata dal Piano industriale, che prevede una holding e sotto le diverse attività: una di queste, secondo quanto si apprende, sarà appunto dedicata alle 'torri', l'infrastruttura di trasmissione della rete mobile, composta da circa 12 mila antenne, e potrebbe vedere la luce a inizio 2014. Il progetto, presentato giovedì scorso ai consiglieri nella riunione informale durante la quale sono state tracciate le linee guida del piano, era già sottotraccia tra gli obiettivi indicati durante la conference call trimestrale: in quell'occasione, i manager hanno sottolineato di continuare a perseguire un piano di efficienze sulla Rete, "inclusi accordi di network sharing con altri operatori". E proprio in questo lavoro di risparmio e razionalizzazione delle infrastrutture rientra anche l'accordo appena firmato con Vodafone per la realizzazione insieme di nuove antenne Lte nelle aree a minor densità (fino a 35mila abitanti). Un accordo con cui i due operatori, nemici acerrimi sul mercato della telefonia mobile italiana hanno trovato, nella condivisione delle antenne per della nuova tecnologia Lte un terreno di collaborazione.
Tim e Vodafone realizzeranno in comune le nuove antenne per il 4G mobile nelle aree a minor concentrazione di popolazione (in queste zone l'accordo di condivisione delle torri è aperto anche agli altri operatori mobili). Ma l'iniziativa non segna la fine della forte concorrenza tra i due principali operatori del mercato dei telefonini: nelle grandi città infatti continueranno a costruire l'infrastruttura ognuno per conto proprio. Dall'accordo le due società trarranno notevoli risparmi sull'investimento nelle antenne (fino al 50%), ma a beneficiarne saranno anche l'ambiente, che vedrà dimezzarsi il numero delle 'torri', e i cittadini, che che saranno coperti dall'ultra banda mobile in tempi rapidi, senza restare indietro rispetto alle grandi città. L'accordo riguarda solo le antenne e non la parte attiva delle reti mobili, che ogni operatore continuerà a gestire in proprio. E permetterà di costruire diverse migliaia di torri in meno rispetto ai progetti che riguardavano i singoli operatori (si è sempre parlato di circa 5 mila nuove antenne per Lte per ogni operatore) e permetterà anche di ridurre le emissioni elettromagnetiche rispetto alle previsioni. (ANSA)