IL CO.RE.COM. MARCHE A DIFESA DI SAKINEH

“Il dovere di non rimanere in silenzio per fermare una violenza inaudita contro una donna”
   Anche il Comitato Regionale per le Comunicazioni delle Marche lancia il suo appello per sostenere la causa di Sakineh e salvare la vita della donna iraniana che rischia di morire lapidata con l’accusa di adulterio.
   In Italia, opinione pubblica e istituzioni si sono mobilitate da giorni per chiedere all’Iran un atto di clemenza, deplorando una sentenza brutale ed inaccettabile.
   Una condanna, quella che sancisce la morte per lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, che non solo viola i diritti umani fondamentali e inalienabili, ma che si dimostra un ulteriore esempio di violenza intollerabile nei confronti di una donne.
   È solo di pochi giorni fa la notizia che Sakineh, in attesa dell’esecuzione della pena capitale che potrebbe compiersi da un momento all’altro, è stata sottoposta ad una nuova punizione corporale che le è costata 99 frustate.
   Di fronte a simili azioni, il Co.Re.Com. Marche, impegnato costantemente in prima linea per la tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza, in virtù della legge regionale n. 32 del 2008, “Interventi contro la violenza sulle donne”, non poteva rimanere in silenzio di fronte a tanta efferatezza e si unisce al coro di voci che chiede che Sakineh non venga uccisa.