PROGETTO FACT CHECKING SU WHATSAPP, APPREZZAMENTO DI AGCOM
L’Autorità si riserverà il monitoraggio dell’attività per gli aspetti di propria competenza, inclusi quelli relativi all’utilizzo dei dati e all’efficacia della misura nel contrastare la disinformazione.

Dopo l’annuncio dell’avvio del progetto pilota di ‘Fact checking’ su WhatsApp, l’Agcom, che ha inserito l’iniziativa all’interno delle attività di auto-regolamentazione delle piattaforme on-line volte a contrastare la disinformazione sulle tematiche Covid-19, esprime apprezzamento per la sperimentazione annunciata, in ragione della circostanza che servizi di messaggistica quali WhatsApp sono stati recentemente veicoli di disinformazione sul tema coronavirus. L’Autorità garante nel settore delle comunicazioni si riserva il monitoraggio dell’attività per gli aspetti di propria competenza, ivi inclusi quelli relativi all’utilizzo dei dati e all’efficacia della misura nel contrastare la disinformazione. Secondo Agcom, questo progetto pilota, compatibilmente con le prescrizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), potrebbe rappresentare una best practice in quanto l’iniziativa sull’approfondimento della veridicità di una notizia o di un contenuto, avviene in modalità volontaria e rispettosa delle garanzie di libertà di accesso alle informazioni e ai contenuti da parte degli utenti.