BAMBINI ED INTERNET, AL VIA NELLE SCUOLE LE INIZIATIVE DI CORECOM E POLIZIA DELLE COMUNICAZIONI PER LA TUTELA DEI MINORI

Il Comitato Regionale per le Comunicazioni torna nelle scuole per il terzo anno consecutivo con il progetto di Media Education "Adulti più informati, bambini più sicuri"
conferenza del 3 dicembre 2009

E' in linea di partenza la terza edizione di "Adulti più informati, bambini più sicuri", l'attività di prevenzione e informazione che il Comitato Regionale per le Comunicazioni svolge nelle scuole delle Marche in sinergia con la Polizia delle Comunicazioni.

A fronte dell’intesa siglata nel 2007 da Corecom Marche, Polizia delle Comunicazioni e Ufficio Scolastico Regionale, sono diverse le attività di media education rivolte a genitori, insegnanti e studenti svolte nelle scuole delle Marche e che vedono come soggetti formatori gli esperti del Corecom Marche e della Polizia delle Comunicazioni.

"Adulti più informati, bambini più sicuri" è il progetto che ha come obiettivo prioritario sostenere gli adulti nel difficile compito di educare i giovani all’uso consapevole e informato delle nuove tecnologie di comunicazione.

Nell’anno scolastico 2008-2009 sono state oltre 40 le scuole della regione che hanno aderito ed oltre 2000 le famiglie coinvolte.

Già fittissimo l'elenco delle scuole che hanno richiesto al Corecom incontri informativi e formativi per sensibilizzare genitori ed insegnanti alle problematiche dell'uso dei nuovi mezzi di comunicazione da parte delle giovani generazioni.

Intenso il calendario che partirà il 15 gennaio con 11 istituti scolastici della provincia di Macerata, 9 istituti scolastici della provincia di Ancona, 9 istituti scolastici della provincia di Pesaro-Urbino e 3 istituti scolastici delle province di Fermo ed Ascoli.

"L'elenco delle richieste si allunga di giorno in giorno - afferma Marco Moruzzi Presidente del Corecom - perché la famiglia e la scuola constatano quotidianamente quanto i mass media siano modellizzanti nei confronti delle ultime generazioni, con effetti che talvolta  pregiudicano e vanificano il faticoso impegno educativo della famiglia e della scuola. I dati del recente rapporto della Società Italiana di Pediatria confermano la fascinazione dei media e della pubblicità. I bambini crescono usando nuove tecnologie senza avere la minima consapevolezza dei rischi che possono correre se non sono affiancati dagli adulti, ad esempio nella navigazione in internet, e se privi del senso critico necessario a comprendere pregi e difetti dei media:
- il 60,0% dei ragazzi guarda la tv da 1 a 3 ore al giorno - il 19,6% la guarda per più di 3 ore, il 57,1% ha la televisione nella propria stanza, il 76,5% guarda la televisione dopo cena
- il 56,2% imita i personaggi che vede in tv e che ammira
- l'89,2% desidera le cose che vede nella pubblicità trasmessa in tv
- l'85,0% guarda la tv a tavola, durante il pranzo o la cena.
E' una situazione di vera emergenza educativa - prosegue Moruzzi - che ci vede in prima linea con la Polizia delle Comunicazioni in un impegno formativo verso grandi e piccoli che si aggiunge ai doveri istituzionali di entrambi".

"Oggi i nostri figli comunicano tra loro essenzialmente con i nuovi mezzi di comunicazione - afferma Cinzia Grucci, Dirigente della Polizia delle Comunicazioni, Compartimento delle Marche - i genitori non hanno questa esperienza e non riescono a capire e condividere con i giovani i modelli comportamentali e i nuovi linguaggi di comunicazione. Per questo è importante che la Polizia delle Comunicazioni metta a disposizione la propria esperienza".

"Il Progetto «Adulti più informati, bambini più sicuri» realizzato nelle scuole delle Marche - ha affermato la Prof.ssa Anna Maria Alegi, rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale, è stato accolto con un'attenzione e un entusiasmo crescenti dalle scuole perché contribuisce ad accrescere l'intelligenza e il senso critico dei giovani bombardati da programmi diseducativi.

"E' importante fornire ai ragazzi gli strumenti per discernere il bene dal male, i pericoli che possono incontrare in Rete, come la pedofilia. La pedofilia on line - afferma l'Avvocato Daniele Melacotte, Componente del Corecom - è un fenomeno in evoluzione e assume aspetti nuovi e allarmanti: i pedofili si organizzano in social network per compiere tentativi di adescamento dei minori e scambiare materiale pedopornografico. Sono 15 le reti sociali pedofile denunciate dall'Associazione Meter nel 2008 e frequentate da italiani. In Italia i social network risultano essere utilizzati solo dal 15-20% degli utenti".

"Il Corecom non si ferma solo alle azioni dirette - aggiunge il Prof. Francesco Rocchetti, Componente del Corecom - ha anche avviato accordi con le Università marchigiane, in particolare con l’Ateneo maceratese per effettuare ricerche sull’influenza delle nuove tecnologie nei processi formativi e cognitivi dei minori".