SMARTPHONE AI BAMBINI, INFORMARE GLI ADULTI SUI RISCHI CHE SI CORRONO
I dati dell'indagine sulla percezione dei rischi connessi alla navigazione in internet realizzata dal Dipartimento di Scienze della formazione dell'Università di Genova e finanziata dal Corecom Liguria.

“Sempre più bambini, anche molto piccoli, interagiscono con il tablet, ma non a livello verbale, corporeo e relazionale”. È questo il “grande dramma”, secondo Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva, che commenta con preoccupazione i dati dell'indagine sulla percezione dei rischi connessi alla navigazione in internet realizzata dal Dipartimento di Scienze della formazione dell'Università di Genova e finanziata dal Corecom Liguria. “In tal modo – continua l'esperto - i minori crescono con degli squilibri rispetto alle loro traiettorie di sviluppo e ciò si sta traducendo in un aumento delle difficoltà di comportamento, dettate proprio dalle pessime abitudini che sono proposte loro dagli stessi adulti”.
“Ormai ai bambini da un anno in su vengono dati smartphone, tablet e qualunque altro aggeggio elettronico che li possa interessare, anche solo per i colori – prosegue Castelbianco - l'importante è farli stare fermi. Il bambino così è soltanto digitalmente sempre più competente e, al contempo, totalmente incapace di giocare a livello corporeo”.
Questi dati sono confermati dall'indagine dell'Università di Genova: un ragazzo su tre possiede uno smartphone già a 10 anni, tre minori su quattro sono collegati alla rete dalle da 3 alle 5 ore al giorno. “Non spengono nemmeno il telefono la notte - ricorda lo psicoterapeuta – e lasciano attiva la vibrazione. Per questo dobbiamo innanzitutto informare e attivare gli adulti sui rischi che i minori corrono se fanno un uso incontrollato del telefonino". (fonte dire)