VIAGGIO TRA I 'TECNOESCLUSI ' ITALIANI:UN TERZO DELLA POPOLAZIONE NON USA INTERNET

Secondo i dati elaborati dal centro di ricerca Observa, il 28% degli italiani non ha mai navigato in Rete negli ultimi 12 mesi. Nordest il più connesso. Donne e uomini alla pari fino a 44 anni

1.Chi sono i «tecnoesclusi»

Quasi un terzo della popolazione italiana non ha mai usato Internet. Mentre si discute di innovazione tecnologica e dell'opportunità che il web possa rilanciare economia e lavoro, ci sono italiani che non hanno mai fatto un solo click. È quanto emerge da un'elaborazione del centro di ricerca Observa Science in Society, che ha cercato di fotografare l'Italia offline. L’indagine parte dall'elaborazione di una serie di dati Istat ed Eurostat e mette in luce come ci siano diverse fette della popolazione ai margini dalla vita online. Per «tecnoesclusi» si intendono tutte quelle persone completamente tagliate fuori dalle tecnologie digitali ad eccezione del telefono cellulare. Nel 2015 il 28 per cento della popolazione italiana tra i 16 e 74 anni ha dichiarato di non aver mai utilizzato internet negli ultimi 12 mesi. Un dato tra i più alti in Europa. La divisione non è solo tra l'Italia e il resto del continente, ma anche tra le varie regioni dello stivale. Con il Nordest tra i più connessi e il Sud che arranca. Ma questa differenza si nota anche al variare dell'età, con indici di esclusione molto alti oltre i 65 anni, e con qualche differenza tra uomini e donne.

2.Italia agli ultimi posti in Europa

Il 28 per cento di «tecnoesclusi» fa sprofondare l'Italia nella classifica europea dei cittadini più connessi. Peggio di noi fanno solo Bulgaria (35 per cento), Romania (32) e Grecia (30). A fare compagnia al nostro Paese c'è invece il Portogallo mentre i nostri vicini, come Francia e Austria sono abbondantemente sotto la media dell'Unione europea, rispettivamente all'11 e 13 per cento. La palma dei più connessi va invece a Paesi del Nord. In testa fra tutti il Lussemburgo (2 per cento), la Danimarca (3) e l'Olanda (4). Valori da prima della classe anche per la piccola repubblica baltica dell'Estonia (9) che è stato il primo Paese a dotarsi di un cyber-esercito.  I piccoli Stati non sono i soli a vincere la sfida della connettività, numeri molto alti anche per Svezia, Finlandia, Gran Bretagna e Germania.

 3.Da nord a sud la mappa dell'esclusione

A livello nazionale ci sono delle evidenti differenze tra Nord e Sud. La zona meno esclusa è quella del Nordest con l'aggiunta di Lombardia ed Emilia Romagna. Fra queste la prima in assoluto è il Trentino con un indice di «tecnoeslcusi» pari al 29,4 per cento. Leggermente indietro le regioni del Nordovest, ad eccezione della Valle d'Aosta. Metà classifica per il Centro Italia fra il 35,4 per cento del Lazio e il 39,1 dell'Abruzzo. Chi invece rimane ancora in dietro per l'utilizzo di Internet è il Sud, in particolare il Molise e la Calabria. Oltre il 46 per cento dei residenti in queste due regioni non ha mai navigato negli ultimi 12 mesi. Sbirciando nei dati si scopre anche che i meno inclini a connettersi sono gli abitanti dei piccolissimi comuni, oltre il 47 per cento di loro non ha mai navigato in Internet. I valori crescono man mano che aumentano le dimensioni del centro abitato, fino alle città, che tra centro e periferia fanno segnare il 34,6 per cento di persone che non usano mai la Rete. 

4.La distanza tra giovani e anziani

L'esclusione dalle tecnologie digitali aumenta col crescere dell'età. Se si esclude la fascia tra i 6 e 10 anni, tutte quelle che seguono hanno un indice di utilizzo sopra il 50 per cento fino ai 64 anni. Oltre il 90 per cento dei giovani tra gli 11 e 24 anni si è connesso almeno una volta negli ultimi 12 mesi. A partire dai 25 il dato inizia a scendere lentamente fino ai più anziani. Le persone con più di 75 anni che hanno utilizzato Internet almeno una volta nell'ultimo anno sono solo l'11 per cento. Discorso simile anche per le donne ma con alcune differenze al crescere dell'età. Fino a 44 anni, infatti, la percentuale di utilizzo resta pressoché identica, ma dopo quella soglia le donne smettono di utilizzare Internet con più frequenza rispetto agli uomini. Un dato su tutti: nella fascia d'eta tra 60 e 74 anni la forbice tra i sessi è del 17 percento in favore dei maschi, 45 per cento contro 27,4. Le navigatrici però non sono escluse dalla competizione digitale, anzi in alcuni casi superano gli uomini. Tra i giovanissimi (6-10 anni), ad esempio, le donne superano per accessi i maschietti: 44 per cento a 43. Divario che tocca quasi i due punti anche fra gli adolescenti tra 18 e 19 anni. 

5.Diminuito il divario in cinque anni

Nonostante la media europea sia ancora lontana, negli ultimi cinque anni sono stati fatti passi da gigante. Stando alla serie storica dell'Eurostat si nota che il calo è stato di 13 punti. Nel 2010 infatti la percentuale di italiani che non aveva mai utilizzato Internet nei 12 mesi precedenti era inchiodata al 41 per cento. C'è però chi ha fatto meglio come la Romania che in cinque anni ha visto diminuire il numero delle persone offline dal 57 al 32 per cento. Balzo importante anche per la Grecia che in un lustro è riuscita a ridurre i suoi «tecnoesclusi» dal 52 per cento al 30. In valori percentuali c'è anche chi ha compiuto dei veri miracoli, come l'Olanda che ha dimezzato i suoi (da 8 a 4 per cento) o il Lussemburgo (da 8 a 2 per cento). 

6.Cosa fanno gli italiani con la Rete

Chi accede alla Rete in realtà non naviga molto. Il 38 per cento delle persone tra 16 e 74 anni si connette per controllare i social network e utilizzare enciclopedie come Wikipedia. Poco sotto, la ricerca di notizie (37 per cento) e la condivisione di foto e video (22 per cento). Molto meno invece il tempo dedicato alla ricerca di nozioni di tipo medico e l'utilizzo di servizi di ecommerce. Tutti valori molto lontani dalle medie europee.Gli altri Paesi dell'Unione hanno un approccio diverso all'uso della Rete. La media europea mostra che viene utilizzata principalmente per cercare notizie (54 per cento). In questo senso l'Italia si conferma all'ultimo posto in Europa dietro Romania, Irlanda e Bulgaria. In Finlandia invece l'84 per cento degli utenti si connette ai siti di news online. Percentuali simili anche per Lussemburgo (82 per cento) e Estonia (80). 

7.L'uso di Internet come «apertura al nuovo»

Secondo Observa la difficoltà di una riduzione della «tecnoesclusione» è da rilevare in una certa resistenza alle novità. Per questo motivo l'istituto ha calcolato anche un indice di «apertura al nuovo» con l'obiettivo di misurare aspettative e orientamenti rispetto alle aree dell'innovazione, dal settore digitale a quello delle nanotecnologie. In particolare gli atteggiamenti di apertura, o chiusura, nei confronti delle nuove opportunità che la tecnologia mette a disposizione.Dalla ricerca è emerso che questa predisposizione nei confronti del nuovo segue le stesse differenze della «tecnoesclusione», con indici di apertura molto alti fra i giovani e i più istruiti. In particolare nella fascia d'età tra 30 e 44 anni: il 55,6 per cento di loro ha mostrato di essere molto aperto e curioso nei confronti delle novità. L'indice scende al 31,4 per cento invece per chi ha superato i 60 anni. I valori massimi anche tra i laureati: il 65 per cento di loro si dimostra totalmente aperto. Indice che crolla al 16 per cento tra coloro che invece si sono fermati alla licenza elementare. 

(www.corriere.it)