REFERENDUM, L'AGCOM: REGOLAMENTATA LA PAR CONDICIO PER LE TV

Nella riunione del 4 ottobre, l'Autorità ha approvato il regolamento attuativo della legge n.28/2000 inerente le regole cui la comunicazione politica e l'informazione radiotelevisiva devono uniformarsi nel corso della campagna referendaria

Al via la par condicio per le tv in vista del referendum del 4 dicembre. «La presenza equilibrata e il contraddittorio tra i soggetti favorevoli e contrari

al quesito referendario, nel rispetto del principio della parità di trattamento, sono condizioni essenziali per garantire la diffusione di un'informazione

completa e imparziale sul tema oggetto del referendum. L'Autorità, nell'esercizio delle competenze assegnatele dalla legge, vigila sul rispetto delle

disposizioni in materia attraverso la consueta e continua attività di monitoraggio dell'emittenza televisiva e radiofonica, più rigorosa nello specifico

periodo di campagna referendaria». Lo scrive L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

«Il 28 settembre 2016 è stato pubblicato in GU il decreto di indizione del Referendum popolare confermativo della legge di riforma costituzionale

fissato per il 4 dicembre. Questa data - spiega l'Agcom - segna dunque l'inizio della campagna referendaria e del regime di applicazione della

legge sulla par condicio. Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella riunione del 4 ottobre, ha approvato il regolamento

attuativo della legge 22 febbraio 2000, n. 28 (par condicio) che specifica le regole cui devono uniformarsi la comunicazione politica e l'informazione

radiotelevisiva nel corso della campagna referendaria».

«In primo luogo l'AGCOM trasmette settimanalmente i dati del monitoraggio alle emittenti affinché possano correggere eventuali disequilibri

o anomalie entro la settimana successiva. In secondo luogo, l'Autorità verifica e pubblica ogni due settimane i dati relativi al tempo di parola

dedicato alle posizioni favorevoli e contrarie al quesito referendario nei notiziari e nei programmi di approfondimento informativo diffusi da

ciascuna testata, tenuto conto del format e della periodicità di ciascun programma. L'Autorità potrà effettuare le proprie valutazioni anche

tenendo conto del tempo di notizia, quale criterio sussidiario di valutazione dei notiziari, e del tempo di argomento complessivo dedicato

al tema referendario da ciascuna testata e rispetto a tutti gli argomenti. Dalla terza settimana che precede il voto, con l'approssimarsi della

data di apertura dei seggi, le verifiche saranno effettuate ogni settimana. Nello stesso periodo l'Autorità vigilerà anche sul pluralismo

politicoistituzionale, attraverso la verifica dei tempi fruiti da ogni soggetto politico e istituzionale nello spazio dei notiziari e programmi di

approfondimento informativo non dedicato al tema del referendum».

(www.ilmessaggero.it)