MANGIALARDI PUNITO DALL'AUTORITÀ «EVENTI USATI PER FARSI RIELEGGERE»

II provvedimento dopo l'esposto di Paradisi (Unione Civica)

-SENIGALLIA-
LA CAMPAGNA elettorale è finita da un pezzo, non le polemiche. E ora Maurizio Mangialardi è stato 'punito' dall'Autorità garante per le comunicazioni, per aver violato in campagna elettorale le norme. Era stato Roberto Paradisi, della lista Unione civica, a segnalare subito all'authority alcune delle presunte violazioni compiute dal sindaco in campagna elettorale, usando la carta intestata dell'ente e spese postali a carico del Comune per inviti a manifestazioni, in situazioni in cui Mangialardi andava considerato semplicemente uno dei candidati e non un amministratore. Paradisi aveva anche inviato all'Autorità diversi articoli di stampa nei quali si riportavano attività del sindaco e le sue partecipazioni a conferenze stampa. Ora all'amministrazione è stato ordinato, dall'Autorità, di pubblicare sul sito istituzionale (e tenerlo visibile per quindici giorni) il provvedimento nel quale si riconosce la violazione della legge 28 del 2000 da parte del Comune.

A MANGIALARDI vengono contestati in particolari due episodi, uno il 23 maggio scorso riguardante la promozione della manifestazione conclusiva della campagna educativa della Regione Marche Mangia bene, cresci sano come un pesce, l'altra il 24 maggio (il giorno seguente) per comunicare la cerimonia di consegna del premio per il lavoro di ricerca e studio della Prima guerra mondiale. «Si tratta dell'epilogo della situazione denunciata a più riprese dal sottoscritto - dichiara Paradisi - In particolare l'Autorità garante delle comunicazioni ha ritenuto espressamente fondato e puntuale l'esposto da me presentato, in cui si segnalavano le varie iniziative illecite messe in atto da sindaco e assessori». Nel provvedimento, l'authority fa anche notare che quelle iniziative potevano essere fatte tranquillamente dopo la campagna elettorale, e non alla vigilia del voto. «Se da una parte l'Autorità ristabilisce l'ordine, dall'altra - conclude Paradisi - resta l'amarezza per una normativa nazionale che non penalizza e non responsabilizza i singoli per tali gravi violazioni democratiche. Violazioni che hanno permesso a Mangialardi di usare la struttura pubblica per fini politici di parte. Ora, quantomeno, il primo cittadino di Senigallia si deve scusare con la città e con l'opposizione».

SECCA la replica di Mangialardi. «Dei dodici esposti presentati da Paradisi - ribatte il sindaco - il Corecom Marche e l'Autorità ne ha accolti solo un paio e relativi ad attività non certo primarie e non certo determinanti per la campagna elettorale. Abbiamo comunque subito inserito sul sito istituzionale la delibera dell'Autorità come stabilisce la legge».

fonte "il Resto del Carlino - Ancona" del 15 luglio 2015