IL WEB PER I MINORI: DA RISCHIO A RISORSA

Si rinnova e si consolida per il 2009 la sinergia tra Comitato, Polizia delle Comunicazioni e Ufficio Scolastico Regionale.
da sinistra a destra Maurizio Pierlorenzi, Marco Moruzzi, Mauro Giustozzi, Fulvio Izzo

Al via l’attività del Co.Re.Com Marche, Comitato Regionale per le Comunicazioni, per informare gli adulti sulle problematiche dell’uso dei nuovi mezzi di comunicazione da parte delle giovani generazioni, sulla tutela dei minori dai rischi che corrono navigando da soli in  Internet e sulla cattiva qualità della televisione.
Dopo gli ottimi risultati ottenuti nel 2008, riparte con la sua seconda edizione, il progetto “Adulti più informati, bambini più sicuri”, nato dalla collaborazione con la Polizia delle Comunicazioni – Comando delle Marche e l’Ufficio Scolastico Regionale.
L’iniziativa prevede una serie di incontri presso le scuole rivolti a genitori ed insegnanti per tentare di ridurre tra adulti e nuove generazioni il fenomeno del digital divide, ovvero la difficoltà da parte dei grandi di capire ed usare i nuovi strumenti del comunicare che i giovani usano invece con estreme facilità.
«L’irrompere dei new media nella vita di tutti i giorni ha prodotto uno stravolgimento delle abitudini dei più piccoli che trascorrono ormai la maggior parte del tempo in casa, spesso soli con il PC e videogiochi – lancia l’allarme Marco Moruzzi presidente del Corecom -. Nel 2007, in Italia i ragazzi (età tra i 16 e i 24 anni) hanno trascorso in media 14,5 ore a settimana on-line, mentre 14,4 sono quelle trascorse davanti alla TV. Numeri che mettono in evidenza come nel 2007 il web abbia superato la TV, per un +1%, per quanto riguarda la fruizione di mezzi di comunicazione da parte dei giovani. In totale sono circa 29 le ore a settimana che i ragazzi passano seduti davanti ad uno schermo. Un dato ancor più allarmante se si considera che i  bambini italiani, rispetto ai loro coetanei nord e sud europei, sono quelli che trascorrono la maggior parte del loro tempo libero chiusi in casa, 27%, giocando ai videogame o connessi al computer, contro il 10% del tempo libero trascorso invece all’aria aperta. Impressionante il confronto con paesi quali la Svezia e l’Olanda dove, pur non potendo contare su condizioni climatiche favorevoli come quelle italiane, il tempo che i bambini passano davanti al pc e quello trascorso a giocare fuori casa sono rispettivamente, per la Svezia 6% e 22%, per l’Olanda 18% e addirittura 41%».
Nonostante una sempre maggiore attenzione rivolta ad Internet e i nuovi media, il Co.Re.Com non abbassa la guardia nei confronti dei media tradizionali, televisione, ma anche carta stampata. A dimostrarlo sono numeri e azioni concrete.
Il Co.Re.Com ha raccolto le segnalazioni dei genitori circa l’inadeguatezza di contenuti ed immagini di programmi, cartoni animati, pubblicità rispetto al pubblico dei bambini.

Il Comitato è intervenuto tempestivamente più volte anche su propria iniziativa per segnalare le violazioni alle norme sulla tutela dei minori e mezzi di comunicazione.

In particolare si ricordano per il 2008:
- n. 5 casi di evidente violazione da parte delle emittenti televisive nazionali e della comunicazione pubblicitaria
- n. 2 casi di violazioni da parte della stampa

1. Caso Ametovich: segnalato all’Istituto Autodisciplina Pubblicitaria - all’AGCOM preventivamente affinché fosse bloccata la campagna pubblicitaria preannunciata dall’agente Alessio Sundas
2. Pubblicità spot TIM Maxi TIM – per messaggio gravidanza comunicata a 500 possibili padri via sms
3. Trasmissione IL BIVIO Italia 1 28 maggio 08 – puntata dedicata a  Fabrizio Corona
4. Trasmissione IL BIVIO 15 maggio 08 – puntata dedicata ad una teen ager porno star
5. Segnalazione del film La guerra dei mondi andato in onda in prima serata il 10 settembre 2008
6. Richiesta al Governo, che di recente ha istituito il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza alla Commissione Bicamerale sull’infanzia, interventi legislativi più stringenti che consentano di inibire preventivamente la diffusione di immagini, spot, programmi inadeguati per i minori.