TLC: ENEL APRE A PARTECIPAZIONE PIANO PER LA FIBRA
Documento inviato all'Agcom

Enel apre ad una sua partecipazione nel piano per lo sviluppo della fibra in Italia, mettendo a disposizione le proprie infrastrutture per velocizzare il processo di digitalizzazione e ridurre i costi di posa. Enel, afferma il gruppo elettrico in una lettera inviata all'Agcom nell'ambito di una procedura di consultazione, “possiede una infrastruttura esistente, costituita da reti di tipo aereo e cabine di distribuzione, in grado di ospitare cavi in fibra ottica e apparati per tlc e una spiccata capacità ingegneristica per eseguire rapidamente progetti e lavori complessi”. In particolare, Enel afferma anche che “nei cluster A e B” (ovvero le principali aree industriali del Paese e le aree dove sono o saranno presenti collegamenti ad almeno 30 Mbps, Megabite al secondo) il proprio contributo sarà “sinergico con le reti già esistenti”, mentre in quelli C e D (cioè aree marginali o in cui solo l'intervento pubblico può garantire i 30 Mbps) può contribuire “in modo efficace” al dispiegamento della fibra.
Con la lettera, inviata il 14 aprile dal direttore Italia, l'Enel partecipa alla consultazione sull'identificazione e analisi dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa: il gruppo elettrico offre il proprio contributo, operazione che consente di “velocizzare il processo di digitalizzazione e limitare al contempo i costi di investimento”, ma avanza anche una richiesta. Enel infatti “auspica che nell'ordinamento italiano vengano introdotte agevolazioni per la realizzazione delle opere civili e impiantistiche e che venga configurato un quadro regolamentare definito, certo e favorevole in grado di assicurare tempi di ammortamento degli investimenti tali da fornire il più ampio e veloce contributo alla digitalizzazione”.
Enel ricorda anche di aver già stretto accordi quadro con Infratel e con i principali operatori di tlc nazionali “finalizzati alla realizzazione di tratte per rete di accesso in fibra ottica”, ma poi entra nel merito del Piano strategico del governo: in particolare, si legge, nei cluster C, D e le aree industriali, il gruppo elettrico “ritiene di poter contribuire in modo efficace ed efficiente al dispiegamento delle nuove infrastrutture previste dal Piano strategico in quanto, in queste aree, la posa di cavi in fibra può avvalersi molto raramente della presenza di infrastrutture di tlc già idonee, disponibili e prossime ai clienti da servire”. Quindi, in queste aree Enel, “utilizzando le proprie infrastrutture” potrebbe “contribuire al dispiegamento dei cavi in fibra, concorrendo alla realizzazione di una rete”. Più in generale, per l'Enel “la disponibilità di una rete di telecomunicazione a banda larga di ultima generazione, oggi pressoché inesistente, costituisce il prerequisito per la diffusione di funzionalità innovative per gestire la rete di distribuzione (Smart Grids), quali ad esempio l'automazione evoluta della rete e la migliore integrazione delle Energie Rinnovabili, e per abilitare la fornitura di nuovi servizi di rete quali la Mobilità Energetica, le Smart cities, l'Internet of Things”. (ANSA)