TELECOM: DIPLOMAZIE A LAVORO NEL CANTIERE PER LA BANDA LARGA
Nodo Metroweb, ipotesi coinvolgimento Enel e utility

Il cantiere per la banda ultralarga in Italia sembra essersi impantanato tanto da richiedere l'intervento diretto del premier Matteo Renzi mentre le diplomazie sono al lavoro per trovare un accordo tra pubblico e privato negli investimenti.
E' già passato oltre un mese da quando (3 marzo) il Consiglio dei Ministri ha approvato la nuova strategia nazionale per la banda ultralarga con l'obiettivo di massimizzare la copertura della popolazione con una connettività ad almeno 100 Mbps, con priorità per le imprese e le sedi della PA, garantendo al contempo almeno 30 mbps al 100 per cento della popolazione. Il Governo prevedeva l'avvio dei primi bandi di gara per il secondo trimestre 2015 (e le ultime nel 2020) ma ad oggi la prima scadenza, quella della 'prenotazione' delle aree di intervento da parte dei privati entro il 31 marzo già non è stata rispettata mancando le indicazioni perché Infratel avviasse la piattaforma per notificare le manifestazioni di interesse.
Gli operatori sono in attesa dei decreti attuativi. Un “decreto ad hoc per la predisposizione del fondo di garanzia è pronto al 90% e andrà in uno dei prossimi CdM”, ha detto a inizio aprile il vicesegretario di Palazzo Chigi, Raffaele Tiscar. Per quanto riguarda il decreto attuativo dello Sblocca Italia, ha precisato, si tratta di uno strumento che non solo deve essere notificato alla Ue, ma che ha anche incontrato le perplessità del Ministero dell'Economia per problemi di bilancio.
Telecom il suo piano lo aveva presentato 10 giorni prima (20 febbraio) dando grande enfasi agli investimenti, 10 miliardi in Italia, di cui 3 miliardi destinati allo sviluppo della fibra ottica con circa 500 milioni di euro dedicati alla tecnologia fiber to the home”. A corredo era stato detto già allora e poi ribadito venerdì scorso in un incontro a Palazzo Chigi con il premier Renzi, saranno necessarie nuove professionalità e il gruppo prevede 4 mila nuove assunzioni.
Il tema caldo è quello del rapporto pubblico privato con Metroweb al centro e, satellite, il tema della concorrenza tra privati con Telecom e Vodafone che si 'prendono le misure'. Nessuna notizia sull'esito della riunione ma sono attesi sviluppi nelle prossime settimane.
Infine nella già complessa partita potrebbero entrare attori nuovi come per esempio Enel. Il coinvolgimento delle utility è peraltro già descritto nel documento della presidenza del Consiglio sulla strategia per la banda larga. Tutti e quattro i modelli di intervento infrastrutturale (diretto dello Stato, in partnership pubblico/privato, a incentivo e ad aggregazione della domanda) ottimizzano il riutilizzo delle infrastrutture, sia quelle di proprietà pubblica (quali fognature, pubblica illuminazione, gallerie multiservizio) sia quelle di proprietà privata (cavidotti e infrastrutture esistenti di operatori o multiutility locali) per le quali è prevista l'acquisizione dei diritti d'uso. (ANSA)