IN VACANZA DALLA CONNESSIONE

Seminario di studi all'Università di Urbino il 16 marzo

Nell’epoca della connessione digitale continua, del multiscreen, della televisione sempre più social è arrivato forse il momento di ritagliarsi una pausa, che sia all’interno della giornata oppure in alcuni momenti dell’anno?
Pare proprio di sì, stando a quanto affermano i sostenitori del digital detox, ma anche alcuni dei più importanti manager del settore della comunicazione, a partire da Arianna Huffington fondatrice dell’Huffington Post. Sulla necessità di costruirsi o meno spazi liberati dal dovere di essere sempre connessi e digitalmente performativi si discuterà durante un incontro-dibattito dal titolo “In vacanza dalla connessione. Modelli di ricostruzione del privato a partire dalla disconnessione digitale”, in programma il 16 marzo, alle ore 15.30, a Urbino, nell'aula D1 del Polo didattico Volponi (via Saffi 15), organizzato nell’ambito dei corsi di Sociologia della comunicazione e Sociologia della cultura del corso di laurea in Informazione, Media e Pubblicità dell’Ateneo cittadino.
Il seminario vedrà tra gli ospiti -fra i più cliccati, amati, seguiti nel web- Domitilla Ferrari – esperta di digital marketing; Luca Conti – consulente nell’ambito dell’utilizzo strategico dei social media; Lia Celi – giornalista e scrittrice umoristica e Marisandra Lizzi – giornalista e fondatrice di Ipress. A coordinare la discussione ci saranno Lella Mazzoli, Roberta Bartoletti e Stefania Antonioni, docenti del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e Discipline Umanistiche dell'Ateneo urbinate.
L’incontro si propone quindi di riflettere, avviando un confronto a più voci, sulle problematicità e le eventuali degenerazioni legate a un vissuto quotidiano sempre connesso o alle opportunità di una connessione sempre attiva. A partire da questa riflessione, verranno offerti esempi di scelte possibili, alla riconquista di propri spazi e propri tempi, che portino a una ipotetica ricostruzione di quei confini pubblico/privato ormai sempre più labili.   
Quali saranno le posizioni di questi blogger famosi che abitano la rete a tempo pieno per lavoro ma non solo? E soprattutto quali saranno le proposte che giungeranno dai giovani studenti universitari, ormai nativi digitali, spesso critici nei confronti di internet e dei social network.