INTERNET: GIOVANI NATIVI DIGITALI MA NON BASTA ESSERE 'SMANETTONI'

Lehnus (Infratel), famiglie e scuola spingano su e-skills, solo così si compete in Ue

Giovani sempre connessi, ma non basta essere 'smanettoni', ciò che serve in mondo sempre più online è "che i ragazzi italiani acquisiscano e-skill che consentano loro di competere in Europa”. A spingere le nuove generazioni verso le competenze digitali è Rossella Lehnus, responsabile della Pianificazione strategica di Infratel, la società in-house del ministero dello Sviluppo Economico che ha il compito di attuare il Piano nazionale Banda Larga e il Progetto Strategico Banda Ultra Larga in Italia.
“Le famiglie che hanno ragazzi in casa – afferma Lehnus - presentano livelli di digitalizzazione più alta, quindi i giovani possono essere drivers della digitalizzazione del Paese ma i giovani hanno bisogno di una guida”. Insomma – sottolinea - “non è sufficiente essere 'smanettoni'. I giovani italiani non sono in grado di competere con i loro coetanei europei sulle competenze Ict, questo è un dato di fatto. Le famiglie e la 'Buona scuola' possono colmare questo gap, contribuendo a restringere il digital divide culturale” che si registra nel Paese, spingendo anche le nuove generazioni verso competenze digitali che saranno le armi della competitività del futuro”.
Per Lehnus, insomma, “dobbiamo pretendere qualcosa di più dai nostri giovani perché loro hanno un enorme bagaglio culturale, quello di essere nativi digitali, ma non dobbiamo accontentarci che sappiano usare bene internet oppure i social network. Scuola e famiglia  possono arricchire questa loro conoscenza e dare loro in mano uno strumento che è potentissimo. I lavori che faranno questi giovani non li conosciamo, quindi dobbiamo formarli e  renderli capaci di sfruttare la straordinaria l'occasione offerta dal digitale”.
E per sostenere il piano Scuola digitale, “come Infratel – conclude Lehnus - stiamo alzando il numero di scuole connesse a 100 Mbps in tutte le regioni del Centro-Sud in cui è attivo il nostro piano sulla banda ultralarga. Ci piacerebbe farlo per tutta l'Italia, avvalendoci anche di un mix di tecnologie: fisso, mobile e satellitare”. (AdnKronos)