RIPARTE OGGI LA CAMPAGNA “UNA VITA DA SOCIAL”
Iniziativa della Polizia di Stato contro il cyberbullismo

Piazza del Quirinale, a Roma, è il luogo da cui riparte oggi “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante della Polizia di Stato sui temi dei social network, del cyberbullismo, dell'adescamento online e sull'importanza della sicurezza della privacy, realizzata in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, sulla sensibilizzazione e la prevenzione dei rischi e dei pericoli del web.
Nel corso della prima edizione del 2014, fa sapere la Polizia, il progetto ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia postale e delle Comunicazioni hanno incontrato circa 100mila studenti nelle piazze e 400mila nelle scuole, 15mila genitori, 8mila insegnantiper un totale di 1.800 istituti scolastici, 9mila km percorsi e 42 città raggiunte sul territorio, con una pagina Facebook che ha raccolto oltre 400mila visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online.
Da Roma a Milano passando per diverse città italiane, gli operatori della Polizia postale e delle aziende che collaborano al progetto, con l'aiuto di un camion allestito con un'aula didattica, incontreranno studenti, genitori e insegnanti per parlare dei temi della sicurezza online. Tra le novità della nuova edizione, la rappresentazione teatrale di “Like - Storie di vita online” di Luca Pagliari, che racconta la storia di Andrea, vittima di bullismo.
Secondo una ricerca di Skuola.net, realizzata per la Polizia di Stato, su un campione di circa 10mila studenti delle scuole medie e superiori, solo uno studente su cinque afferma che i social hanno un ruolo marginale nelle relazioni sociali. Tra i motivi principali che spingono i ragazzi all'uso dei social, il desiderio di informarsi sia sulle notizie (59%) che su quanto accade ai propri amici e conoscenti (51%), ma anche sostituire per ragioni di risparmio economico telefonate e sms (44%). Quasi l'85% degli studenti appartiene ad un “gruppo di classe” su Whatsapp che per la maggior parte di loro costituisce uno strumento equivalente al tradizionale gruppo di studio.
Così, non stupisce che 9 ragazzi su 10 hanno uno smartphone con accesso internet in mobilità. Tra questi oltre il 60% accede ai social mentre si trova a scuola e quasi la metà di loro anche in presenza di un docente. Oltre la metà degli intervistati trascorre sui social network più di un'ora al giorno. Un ragazzo su quattro si dichiara sempre connesso, rispondendo prontamente ad ogni notifica proveniente da smartphone, tablet o pc.
Circa 12 mesi fa il dato degli “always-on”, sempre connessi a internet, era di poco inferiore a uno su tre. Quando viene a mancare la connessione, uno su sei ammette di provare un senso d'ansia e di prodigarsi per ristabilire subito l'accesso alla rete, mentre la metà degli intervistati vive questa situazione con fastidio ma senza fretta di riconnettersi. Preoccupante il fenomeno del cyberbullismo: circa due ragazzi su tre ritengono che fenomeni di questo tipo siano in aumento e la metà di loro ha avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo; per questo motivo, quattro su cinque accoglierebbero con favore incontri con esperti per formare gli studenti all'uso dei social. (AdnKronos)