RAI: CANONE E RIFORMA, A BREVE INCONTRO RENZI-GIACOMELLI
Varie opzioni sul tavolo. Usigrai diffida vertici su ricorso a tagli

La Rai e, in particolare, la riforma del canone, sarà il tema centrale di un incontro previsto a giorni tra il premier Matteo Renzi e il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. L'istruttoria è pronta e le opzioni sul tavolo sono diverse: l'ultima parola spetterà al capo del governo, che intanto due giorni fa, parlando della necessità di un “lavoro serio sulla Rai”, ha chiesto ai capigruppo del Pd di formare un piccolo gruppo di persone in grado di formulare con Giacomelli nelle prossime settimane una proposta sul futuro del servizio pubblico.
L'obiettivo del governo è combattere l'evasione del canone, rimodulandolo in maniera graduale, consentendo di pagare meno ma tutti e garantendo all'azienda un gettito che si calcola in 1,7 miliardi di euro. Le ipotesi allo studio sono l'inserimento della tassa nella bolletta elettrica - soluzione sulla quale i giuristi sono divisi - o l'uso della bolletta come meccanismo attraverso il quale accertare il possesso non solo del televisore ma di qualsiasi device con cui vedere i programmi del servizio pubblico (pc, tablet, smartphone), sul modello della Bbc. Da definire anche lo strumento legislativo in cui inserire la riforma del canone: una norma nella legge di stabilità oppure un decreto ad hoc. Sara' Renzi a pronunciarsi: e non si può escludere che il premier decida di rinviare la partita di un anno.
Giacomelli lavora da tempo anche alla riforma della governance, dossier - con ogni probabilità un ddl - destinato al dibattito parlamentare. L'obiettivo è arrivare al rinnovo dei vertici, in scadenza la prossima primavera, con i nuovi criteri, liberando la Rai dai partiti, affidandone la gestione a un ad con poteri forti e soprattutto consentendole di competere come media company sul mercato, alla pari dei soggetti privati. Sul tavolo anche il rinnovo della convenzione Stato-Rai, in cui dovrebbe confluire - nelle intenzioni del sottosegretario – il rinnovo del contratto di servizio.
Intanto l'Usigrai diffida dg e cda perché mettano ai voti al più presto il ricorso contro il taglio da 150 milioni deciso dal governo. Il sindacato dei giornalisti si scaglia contro “l'inaccettabile immobilismo dei vertici di Viale Mazzini che nulla hanno fatto per difendere l'autonomia e l'indipendenza economica dell'azienda. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. A partire dal nuovo taglio che si sta per abbattere, facendo diventare strutturale la decurtazione del 5% del canone”. Il tema arriverà sul tavolo del cda la prossima settimana: senza una decisione, avverte l'Usigrai, “saranno le autorità competenti a valutare se gli amministratori abbiano agito secondo i doveri imposti loro dalla legge”. (ANSA)