FREQUENZE TV, GIACOMELLI, IPOTESI RINVIO DELIBERA AGCOM

In atto approfondimento su ruoli Governo e Authority

“La mia idea è trovare una modalità che consenta al Governo di rinviare di un anno le determinazioni dell'Agcom con un regime provvisorio che proroghi le disposizioni precedenti”. Lo ha detto il sottosegretario Antonello Giacomelli, parlando in Vigilanza della delibera Agcom sulla rideterminazione dei criteri per il pagamento dei canoni per l'uso delle frequenze. Giacomelli ha spiegato che intanto è in atto un approfondimento di tipo giuridico sulla distinzione di ruoli tra governo e Authority.
Giacomelli ha spiegato che “la norma, soprattutto se venissero riconosciuti i criteri di necessità ed urgenza, potrebbe essere inserita nei provvedimenti attualmente in discussione in commissione”.
“Avevamo chiesto all'Agcom - ha proseguito - di soprassedere sull'impostazione venuta avanti per diverse ragioni. La principale è che il quadro normativo non ha mai preso atto del passaggio dall'analogico al digitale che ha separato il mercato in due tipologie distinte: operatori di rete e fornitori di contenuti. E' proprio sulla base di questo concetto che stiamo rimodulando la normativa sulle tv locali. Per questo avevamo chiesto che ci fosse un lavoro comune di costruzione e riordino della materia. L'Agcom ha però ritenuto, sia pure dopo un'interlocuzione positiva, di dover arrivare ad una determinazione dei criteri”.
Il sottosegretario ha aggiunto che “il concetto della parità di gettito rimane un punto fondamentale ma va declinato su un mercato cambiato. In una fase di questo tipo un problema di gettito per lo Stato assume un significato particolare, come si può immaginare. Per questo - ha proseguito - occorre un tipo di articolazione che la delibera non ha, comportando il rischio che si sposti l'onere economico verso l'emittenza locale”.
“Stiamo valutando se da un punto di vista delle prerogative - ha aggiunto - sia corretta una normativa che anziché applicare i criteri dell'Agcom disponga diversamente. Questa è la mia intenzione e credo sia la cosa giusta da fare, ma credo anche che bisogna fare un approfondimento perché altrimenti si potrebbe creare un varco rilevante nella correttezza dei rapporti tra il ruolo dell'authority e del governo. Questa è la valutazione che stiamo facendo in queste ore, ma ripeto che è mia volontà creare per un anno un regime transitorio e in tale anno arrivare ad un intervento normativo per il passaggio dall'analogico al digitale che consentirebbe di spiegare all'Europa il senso dell'azione italiana e di arrivare più facilmente ad una chiusura della procedura di infrazione aperta dall'Ue”. (ANSA)