RAI: TARANTOLA, FINANZIAMENTO SIA EQUO, CERTO E STABILE

Tv e radio europee messe a dura prova dalla digitalizzazione

“Il modello di finanziamento delle TV e delle radio pubbliche di tutta Europa è messo a dura prova dalla digitalizzazione e dallo sviluppo della Rete, anche nei Paesi virtuosi”. Lo ha detto il presidente Rai, Anna Maria Tarantola, nel corso di un convegno sulla riforma del canone in 5 Paesi: Finlandia, Olanda, Germania, Svizzera e Svezia, nell'ambito del Festival Eurovisioni, aggiungendo che “il sistema migliore di finanziamento va studiato e adattato per ciascun Paese ma deve comunque e sempre essere: equo, adeguato, certo, stabile”.
“Il modello di canone basato sul possesso di un dispositivo capace di ricevere un qualsiasi segnale radio o TV - ha proseguito Tarantola - è destinato, prima o poi, ad entrare in crisi. Sentire che in Svezia l'evasione del canone è ora stimata al 13% e che in Finlandia il numero dei televisori dichiarati è sceso in modo significativo negli anni successivi allo switch off è qualcosa che fa riflettere, perché ci rendiamo conto che le difficoltà sono più o meno le stesse in tutta l'Europa occidentale e sono legate alla digitalizzazione e a Internet”.
“Il secondo fattore comune - ha poi detto la presidente della Rai – è legato alle molte discussioni e resistenze suscitate dalle proposte di cambiamento volte ad allargare la base di calcolo del canone ovvero a estendere il canone alle nuove forme di ricezione. Nonostante queste reazioni, è positivo il fatto che attraverso il dialogo aperto con i cittadini, come avvenuto in Germania, si possa cambiare. E' significativo che quattro Paesi su cinque abbiano deciso di confermare il canone come forma privilegiata di finanziamento pubblico”.
“Entrando nel merito delle singole riforme - ha sostenuto ancora Tarantola - osservo che l'esperienza finlandese mostri come il fatto di legare il canone al reddito, senza adeguati paracadute, può rivelarsi un boomerang e portare a repentini sbalzi nei flussi di risorse a disposizione del Servizio Pubblico. Un effetto pericoloso, visto che fare televisione richiede certezza di risorse su un periodo lungo. Cosi come è indicativo che in Olanda, dove si è deciso di sostituire il  canone con un contributo governativo, vi sia stata una forte contrazione delle risorse a disposizione del settore pubblico, oltre che un forte aumento del rischio di dipendenza dal Governo o dal Parlamento”. (ANSA)