TELECOM: BASTA CON SERVIZIO UNIVERSALE, AGCOM VALUTA GARA
Per l'azienda costo non sostenibile

Telecom Italia non è più interessata a fornire “in automatico” il servizio universale, con cui da sempre assicura il telefono fisso a tutti ma che considera non più sostenibile, e per questo ha chiesto all'Autorità per le tlc di attivare il meccanismo previsto dalla legge per la designazione di “una o più imprese”. L'Agcom, anche dopo la richiesta dell'azienda telefonica, ha avviato un'istruttoria che punta proprio a individuare i criteri per questa designazione, che deve avvenire nella maniera “più efficiente”, per esempio attraverso una gara.
Il servizio universale è costituito sostanzialmente da tre voci: il servizio di telefonia fissa che consente di effettuare e ricevere chiamate, comunicare via fax, trasmettere dati ed accedere gratuitamente ai servizi d'emergenza; la disponibilità di apparecchi telefonici pubblici a pagamento; la fornitura di un servizio a condizioni speciali e la fornitura di opzioni speciali per gli utenti disabili o con particolari esigenze sociali. Da sempre è stato affidato a Telecom Italia, in passato in qualità di fornitore monopolista della telefonia, in seguito in deroga alle normative europee, che prevedono appunto l'assegnazione a una o più imprese “designate”, come misura transitoria.
Adesso, però, tutto è cambiato, non solo perché l'Autorità ha aggiornato il metodo per la valutazione del costo netto, ma anche per l'innovazione tecnologica che provoca continui 'terremoti' come l'avvento della telefonia mobile, la banda larga, la comunicazione attraverso Internet grazie agli smartphone. Considerando tutto questo, ma anche tenendo presente che l'Agcom ha di fatto sostanzialmente 'azzerato' il valore del servizio universale (contro gli oltre 30 milioni di euro rivendicati dall'operatore) calcolando anche i benefici che da questo derivano, Telecom Italia, come si legge nella delibera dell'Autorità, ha richiesto “la verifica della sussistenza delle condizioni di mercato per il mantenimento o meno degli obblighi di servizio universale e, in caso positivo, l'attivazione del meccanismo di designazione”.
L'Agcom ha quindi avviato un procedimento istruttorio proprio per individuare i criteri per la designazione di uno o piu' operatori ma anche, si legge tra le righe, per capire se non sia il caso di rivedere tutto il meccanismo, anche alla luce dell'innovazione tecnologica, un po' come sta avvenendo nel settore postale. Con questa procedura che dovrebbe concludersi prima di Natale, infatti, si intende anche “esaminare l'attuale scenario tecnologico e di mercato nazionale, con riferimento ai servizi oggetto degli obblighi”. Non appare escluso, per esempio, che anche un operatore mobile possa avanzare la propria candidatura. (ANSA)