COPIA PRIVATA: PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO
Franceschini, per i consumatori nessun aumento

“Il diritto d'autore è lo strumento che garantisce agli artisti la libertà della loro creatività. Io lo difenderò con tutte le mie energie”. Lo ha dichiarato il ministro per i Beni culturali e turismo, Dario Franceschini, che intervenendo sulle polemiche per il decreto che prevede l'adeguamento delle quote per la copia privata pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale. Franceschini ha poi assicurato che “i consumatori non avranno alcun aumento di prezzo. Conciliare il diritto d'autore con l'era digitale e la libertà di accesso ai contenuti sulla rete sarà anche al centro degli incontri tra i 27 ministri della cultura europei durante il semestre di presidenza italiana. I consumatori non avranno alcun aumento di prezzo, non solo perché gran parte di smartphone e tablet sono venduti, come tutti dovrebbero ricordare, a prezzo fisso ma anche perché questo è dimostrato dall'andamento dei prezzi nei diversi Paesi europei”.
I produttori, dopo aver annunciato di essere pronti al ricorso tornano a parlare di “misura ingiustificata” e le associazioni dei consumatori che gridano allo scandalo. Mentre a difesa del provvedimento, accolto con favore da Siae, Confindustria Cultura e Audiocoop, tornano a schierarsi musicisti, autori ed esponenti della cultura da Caterina Caselli a Ennio Morricone, Paolo Conte, Raphael Gualazzi, Dori Ghezzi e Francesco Guccini.
il decreto aggiorna le quote per la cosiddetta 'copia privata', ovvero gli importi che secondo una legge del 2003 derivata da una direttiva Ue devono essere applicati a spese dei fabbricanti e degli importatori alle memorie di massa, una volta soprattutto dvd e chiavette usb, oggi smartphone, tablet e computer.
Il testo licenziato dal ministro e passato alla Corte dei Conti prevede che queste tariffe, che in Francia e Germania sono molto più alte salgano quindi anche in Italia passando - per il prossimo triennio - dagli 0,90 euro (smartphone) o 1,90 euro (tablet) fissati nel 2009 a tariffe modulari che vanno da un minimo di 3 euro per dispositivi fino ad 8Gb di potenza ad un massimo di 4,80 euro oltre i 32 Gb, 5,20 per i computer, secondo un sistema che si richiama al modello francese. Il ministero sottolinea la distanza con le tariffe di altri Paesi europei come Francia e Germania, dove per uno smartphone da 16Gb si pagano rispettivamente 8 euro (Francia) e 36 euro (Germania) e per un tablet, sempre da 16 Gb, 8,40 euro (Francia) e 15,18 euro (Germania).
Per il vicepresidente Anitec (associazione industrie informatica) e direttore generale di Panasonic, Claudio Lamperti, c'è il rischio che ora in Italia aumentino i prezzi di telefonini e tablet: “Conoscendo i bilanci attuali dei produttori posso dire che quest'aumento graverà purtroppo tutto sui consumatori, chiamati per altro a pagare per una cosa che non fanno più, la copia privata, visto che ormai ci si collega in streaming o si utilizza la nuvola, il cloud. E le varie piattaforme già ripagano gli autori'”. (ANSA)