INTERNET: AUMENTA CYBERBULLISMO, “UNA VITA DA SOCIAL” PER SENSIBILIZZARE

Si conclude a Venaria il Giro d'Italia del “truck multimediale”

Cresce il numero di reati ai danni  di minorenni nel mondo virtuale, sempre più frequenti i casi di Cyberbullismo. La Polizia Postale e delle Comunicazioni, spiega una nota della Polizia, che opera in materia di reati informatici, aderisce quest'anno al progetto Una vita da Social', la campagna di sensibilizzazione che si è appena conclusa a Venaria, nella piazza antistante la Reggia.
L'iniziativa curata dall'Ufficio relazioni Esterne e Cerimoniale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dal Servizio Polizia Postale in collaborazione con il Miur, Radio Italia e con alcune delle più importanti società che, a vario titolo, operano sul web quali Fastweb, H3G, Libero.it, Wind ma anche You tube, Google, Poste Italiane, Telecom, Norton, Cisco, skuola.net, Vodafone, Virgilio, allo scopo di realizzare una pianificata campagna di educazione alla legalità sulla rete internet.
Il progetto si è realizzato, spiega ancora la nota, attraverso le tappe di un truck itinerante allestito con tecnologie di ultima generazione in cui verranno illustrate a studenti, famiglie e  visitatori le principali insidie del web ed in particolare i rischi che corrono i minori nella navigazione in rete, affrontando tematiche di grande attualità quali il cyberbullismo ovvero l'adescamento on line.
“I fatti di cronaca - si legge ancora - riferiscono di un crescente numero di reati che si consumano ai danni di minorenni nel mondo virtuale al punto tale che attraverso il recepimento della Convenzione di Lanzarote è stato introdotto il reato di adescamento on line dove lo strumento informatico o telematico rappresenta il mezzo attraverso cui viene carpita la fiducia del minore. Così come sempre più frequenti sono i casi di cyberbullismo”.
Il bullismo è un fenomeno da sempre esistito ma con il diffondersi di Internet, ciò che è cambiata è la potenzialità offensiva del gesto. L'offesa non è più circoscritta alla ristretta cerchia di amici della classe ovvero del quartiere ma attraverso la rete e la sua ampia diffusione, può arrivare dovunque.
Si comincia prestissimo, fin dalle elementari a “chattare” o ad avere un profilo su Facebook, esponendosi talvolta senza difese e rischiando di imbattersi in commenti malevoli, talvolta in vere e proprie persecuzioni con le conseguenze drammatiche che conosciamo tutti. Occorre ricordare inoltre, rileva la nota della Polizia di Stato, che tutto ciò che mettiamo in rete resta: le immagini postate, le opinioni espresse e tutto il resto e che difficilmente potranno essere rimosse. (Adnkronos)