Switch-off Sud Italia a rischio. Sale la protesta delle Tv Locali

Il rischio per le tv locali di perdere, dopo i canali 61 - 69, anche le frequenze della banda 700 MHz esiste davvero e, questa volta, non sono affatto sufficienti le rassicurazioni verbali che vengono fornite in maniera estemporanea dalle istituzioni.
Il Presidente dell'Associazione Tv Locali FRT, Maurizio Giunco, intervenendo alla riunione della Task Force tenutasi la settimana scorsa presso il Ministero dello sviluppo economico ha coinvolto anche le altre associazioni di categoria che si sono unite alla protesta.

"Il Ministero - ha dichiarato Giunco - deve dirci a chiare lettere, prima dell'avvio dei prossimi switch off, qual'è la posizione che l'Italia intende portare avanti in occasione della prossima riunione dei lavori preparatori della Conferenza di Ginevra relativamente alla destinazione dei canali della banda 700 MHz.
Quello che è successo esattamente non più tardi di un anno addietro con la digitalizzazione del nord Italia con l'assegnazione - e il successivo esproprio - alle tv locali dei canali 61-69 non si ripeterà".

Giunco ha ricordato infatti che i canali della banda 800 MHz sarebbero dovuti essere riconsegnati non prima del 2015 e che il governo, per far cassa, ha invece anticipato con un atto di forza la scadenza di tre anni senza peraltro stabilire un adeguato risarcimento per i danni che le imprese subiranno.

"E' impensabile - ha dichiarato Giunco - chiedere agli imprenditori televisivi locali di sostenere significativi investimenti per il passaggio al digitale terrestre senza dare garanzie in merito alla definitiva assegnazione delle frequenze. Per questo motivo, in assenza di precisi impegni dello Stato le emittenti locali operanti nelle aree interessate dai prossimi switch off non procederanno allo spegnimento degli impianti."

E' a rischio quindi il passaggio al digitale terrestre nelle regioni del sud Italia. In alcune regioni come la Puglia e la Sicilia la disponibilità di risorse è veramente scarsa rispetto al numero di emittenti operanti in analogico. Giunco ha inoltre denunciato l'inadeguatezza, per queste regioni, delle regole previste dai bandi ministeriali con i quali sono state digitalizzate le regioni del centro Italia.

Le problematiche che si presenteranno in Sicilia meritano un approccio diverso. Il Presidente dell'Associazione Tv Locali ha inoltre dichiarato che "La scelta del nuovo governo di avviare una fase di dirigismo non potrà produrre che effetti negativi. Il Ministero dello sviluppo economico ha deciso, infatti, di procedere all'emanazione di alcuni decreti strategici per il futuro dell'emittenza locale senza avviare le consultazioni con i soggetti interessati, siano essi associazioni di categoria o enti locali come le regioni. Così è successo per l'emanando decreto delle frequenze della banda 800 mhz e così si pensa di fare con i futuri bandi regionali per l'assegnazione delle frequenze nelle aree da digitalizzare."

"Tale atteggiamento - ha concluso Giunco - di non condivisione, sommato alle note problematiche di scarsezza di risorse frequenziali e di incompatibilità delle stesse sia con alcuni stati esteri confinanti che tra Sicilia e Calabria, non consente - al momento - di avviare nessuna forma di collaborazione tra il Ministero e l'Associazione Tv Locali Frt."

Fonte: frt.it