IL RITARDO NELLA REALIZZAZIONE DELL'AGENDA DIGITALE COSTA ALL'ITALIA 1 MLD AL MESE

Sono le stime del Politecnico di Milano

Il ritardo dell'Agenda Digitale costa all'Italia un miliardo al mese. E' la stima dell'Osservatorio della School of management del Politecnico di Milano mentre Francesco Caio sottolinea che “L'agenda digitale è diventata oggi uno degli argomenti centrali dell'azione di Governo”. Al momento l'attenzione è focalizzata “su poche priorità che consentano di creare la base dell'architettura digitale della Pubblica amministrazione per il futuro: l'identità digitale, l'anagrafe nazionale della popolazione residente e la fatturazione elettronica”, spiega il commissario del governo per l'Agenda digitale, “fiducioso che i progetti avviati troveranno il loro compimento nei prossimi mesi”. Gli altri progetti, ha precisato Caio, “non sono spariti” ma le tre priorità scelte sono ritenute “strutture abilitanti per costruire una Pubblica amministrazione digitale”.
Secondo quanto emerge dallo studio del Politecnico, si potrebbe fare di più. Da sola la fatturazione elettronica verso la P.A potrebbe portare un risparmio di 1,1 miliardi l'anno, mentre soluzioni informatiche nella sanità genererebbero risparmi per 6,5 miliardi annui. Il corretto ricorso a infrastrutture 'cloud', invece, vale 1 miliardo in tre anni e lo sviluppo di negoziazioni online attraverso strumenti di eProcurement 5 miliardi di euro ogni anno. Infine - secondo le stime dell'Osservatorio – l'auspicata riduzione dei pagamenti in contanti è in grado di far recuperare 5 miliardi dall'evasione fiscale nel sommerso, se si incrementasse la quota di pagamenti elettronici dall'attuale 20 al 30% del totale, a cui si aggiungono i vantaggi della conservazione elettronica degli archivi fiscali, in grado di rendere più rapidi i controlli, per altri 10 miliardi di recupero fiscale. (ANSA)