SOCIAL NETWORK E LUOGHI COMUNI, SMENTITI DA UNA RICERCA

Studio finanziato dal MIUR in collaborazione con cinque atenei italiani

"Chi sta su Facebook rinuncia alla privacy, pubblica qualsiasi cosa e arriva a vivere una vita 'finta', simulata”. Tante volte è stato usato questo come il ritratto del tipico utente da social network: ma ora una ricerca arriva a sfatare alcuni luoghi comuni della vita online, e del comportamento degli italiani nelle reti sociali.
Lo studio è stato finanziato dal Ministero dell'Università e Ricerca ed è il primo progetto qualitativo su larga scala sui social che ha visto la partecipazione di cinque atenei: la Cattolica di Milano, l'Università della Calabria, di Bologna, di Bergamo e la Carlo Bo di Urbino. Il tema è solo uno dei tanti trattati al convegno “Così vicini, così lontani: la via italiana ai social network”, previsto fino a domani alla Cattolica. Per lo studio sono state condotte 120 interviste a italiani tra i 13 e i 54 anni, per “investigare le forme di costruzione e ridefinizione delle relazioni sociali e dell'identità in Rete”. La scelta del social è ricaduta su Facebook non solo per la sua diffusione, spiegano gli esperti, “ma anche perché è diventato sinonimo di tutti i presunti mali e pregiudizi che sembrano dimorare in Internet”. Dalla ricerca però esce un’idea del social “ben lontana dall’immagine di un luogo alienante dove esibire gli aspetti più intimi di sé o uno spazio anonimo in cui simulare un'identità fittizia”.
Sul fronte della privacy, ad esempio, gli intervistati “conoscono i rischi legati alla condivisione di informazioni private ma li percepiscono come distanti dai loro vissuti quotidiani. Quello che conta piuttosto è gestire strategicamente la propria identità privata in pubblico”. Gli italiani si dichiarano poi “molto attenti ai contenuti postati e condivisi, arrivando anche ad autocensurarsi per agire in un modo ritenuto corretto per un ambiente non anonimo e semi-pubblico”. E ancora, il social non è “sganciato dalla realtà quotidiana, ma anzi dà la possibilità di presentarsi in accordo all’immagine che esprime meglio l’idea che uno ha di sé”. Insomma, secondo gli esperti e gli italiani intervistati “Facebook è un modo comodo ed economico per tenersi in contatto e alimentare la rete più stretta dei propri legami sociali quotidiani e, allo stesso tempo, un mezzo veloce ed efficace per osservarsi e confrontarsi reciprocamente”, al di là di tutti i luoghi comuni. (ANSA)