INFORMAZIONE LOCALE, DALL'INDAGINE AGCOM IDEE CONTRO LA CRISI

Presentato a Roma lo studio condotto dall'Autorità garante per le comunicazioni. I dati delle Marche.

Sono stati illustrati ieri nella sede dell’ANCI, a Roma, gli esiti dell’indagine conoscitiva sull’informazione locale condotta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Lo studio ha evidenziato caratteristiche e dinamiche dell’offerta e della domanda di informazione in Italia, con un focus particolare sull’ambito locale, e ha condotto una disamina approfondita dei sistemi territoriali, oltre a mettere in luce le diversità territoriali e le criticità sotto il profilo del pluralismo informativo.
Una panoramica complessiva del sistema informativo locale consente di riscontare l’estrema rilevanza del servizio pubblico radiotelevisivo locale, visto che RAI è il primo gruppo di riferimento per l’informazione locale in 14 regioni, tra cui le Marche, con un 36% di audience informativa. La particolare forza informativa della RAI in ambito locale, come è stato evidenziato, impone adeguate riflessioni sulle modalità di concreta attuazione e vigilanza dei principi di pluralismo, obiettività, completezza e imparzialità, cui deve essere ispirata l’azione della concessionaria di servizio pubblico, oltre alla necessità di una accountability anche a livello locale. L’analisi mette in risalto anche la presenza di alcuni gruppi editoriali nazionali (Monrif, GEDI, Caltagirone, Tosinvest) che ricoprono un ruolo importante a livello locale, anche se ci sono elementi che diluiscono il peso informativo di queste posizioni.
Per i marchigiani, in linea generale, il mezzo più importante per informarsi è dato dalla tv, seguito da internet, dai quotidiani e infine dalla radio. Significativo è il fatto che il 79% dei marchigiani si interessa di informazione locale. Nelle Marche, dopo il TGR, la fonte informativa più importante a livello locale è rappresentata dal quotidiano Corriere Adriatico. Ciononostante, a partire dalla dimensione nazionale, si enucleano, due elementi di grave criticità che caratterizzano l’attuale fase dell’ecosistema dell’informazione locale. In primo luogo, la crisi, profonda e strutturale, che percorre i mezzi tradizionali (a partire dai quotidiani) che rischiano di scomparire in importanti aree del Paese. Ciò in un contesto in cui le nuove fonti digitali stentano a trovare una collocazione e soprattutto un proprio modello di business.
Si segnala anche l’emergere di difficoltà nel numero di voci informative indipendenti esistenti in alcuni mercati locali. Infatti, in talune regioni (in particolare, Trentino Alto Adige, Sardegna, Puglia, Molise e Sicilia) si rilevano posizioni di forza informativa di alcuni soggetti privati. Infine, l’indagine fornisce per la prima volta complete informazioni di dettaglio relative a ogni singola regione italiana, con specifiche schede di approfondimento in cui sono riportati i dati riconducibili al territorio, sia in termini di numerosità e qualificazione delle fonti informative, sia in termini economici. (Fonte Agcom)

Link per le schede informative compresa quella relativa alle Marche:
https://www.agcom.it/documents/10179/12791486/Allegato+8-2-2019+1549626023647/382f4d74-f886-4467-8a01-2533fc359667?version=1.0