BANDA ULTRALARGA: MINISTRO GUIDI, PIANO APERTO AD AZIENDE NON DI TELECOMUNICAZIONI

Necessari 12,3 mld di investimenti, la metà pubblici

Il piano per la rete richiede “investimenti per circa 12,3 mld, dei quali 6 mld pubblici e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. “Ciascun operatore potrà contribuire al piano, inclusi i soggetti diversi da quelli delle tlc”. Il Mise, ha continuato Guidi, “sta lavorando a una mappatura delle infrastrutture di suolo e sottosuolo”. Il progetto per la banda ultralarga “implica il coinvolgimento di tutti gli stakeholder e la mobilitazione di tutte le forze produttive del Paese. In questo senso, ciascun operatore potrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi del piano, inclusi eventuali soggetti diversi da quelli tradizionalmente attivi nel settore delle telecomunicazioni”, ha affermato il ministro.
“Secondo l'analisi sottostante la strategia - ha spiegato - per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati saranno necessari investimenti per circa 12,3 miliardi. Di questi, 6 miliardi verranno da fondi pubblici: fino a 5 miliardi tramite il fondo sviluppo e coesione 2014-2020, il resto a valere su fondi europei regionali FESR e FEASR. E' stato stimato che, grazie anche all'apporto dei finanziamenti privati, a fine periodo, cioè entro il 2020, il 100% della popolazione potrà avere accesso a una rete a 30 Mbps e l'85% sarà coperta dal servizio di connettività a oltre 100 Mbps”.
E' poi prevista “una serie di misure di semplificazione e di strumenti di facilitazione degli investimenti. Alcune sono già approvate tramite lo Sblocca Italia, altre verranno poste in essere quanto prima. La riduzione di costi e tempi burocratici è altrettanto importante dell'impegno di risorse finanziarie, se non di più”. “Una di queste misure, su cui il Ministero dello Sviluppo economico sta lavorando, è il sistema informativo nazionale federato del sopra e sottosuolo”, ha aggiunto. “Esso garantirà l'effettiva mappatura in tempi certi di tutte le infrastrutture funzionali allo sviluppo della banda larga e ultralarga presenti nel territorio nazionale. Questo – ha concluso Guidi - oltre a minimizzare l'impatto ambientale e i costi di implementazione, consentirà proprio di riutilizzare le infrastrutture esistenti per la posa della fibra ottica e di coordinare le relative opere civili. (ANSA)