TLC: PRIME TAPPE DECRETO MISE E FONDO GARANZIA
Più tempo per voucher e servizio universale digitale

La strategia per la banda ultralarga è stata approvata ma molte sono ancora le cose da fare e i provvedimenti da mettere a punto per tentare di rimettere l'Italia in pari con gli obiettivi europei. Ecco, in estrema sintesi, i prossimi passi.
DECRETO ATTUATIVO SBLOCCA ITALIA - Uno dei driver principali messi in campo dal Governo è il credito d'imposta per portare le reti ultraveloci nelle cosiddette 'aree bianche', vale a dire quelle a fallimento di mercato. La norma, contenuta dalla legge cosiddetta Sblocca Italia, prevede uno sconto fiscale del 50%, ma necessita di un decreto attuativo da parte del ministero dello Sviluppo, sentita anche l'Agenzia delle Entrate, che dovrebbe arrivare, secondo quanto si apprende, nei prossimi giorni e comunque non oltre il 31 marzo.
CREAZIONE FONDO DI GARANZIA - L'altro grande pilastro previsto dalla strategia per 'invogliare' i privati a fare la propria parte è il Fondo di garanzia, in pratica un 'ombrello' pubblico per le società che devono investire contraendo debito. Per attivare questo fondo, per il quale c'è una certa urgenza, la strada prescelta sembrava essere quella dell'emendamento al decreto sulle banche popolari attualmente all'esame della Camera, anche se al termine del lavoro delle commissioni non pare esservene traccia.
PER I VOUCHER C'E' TEMPO - Per invogliare invece le famiglie a passare dalla vecchia rete in rame a quella banda ultralarga, la strategia prevede varie misure, tra cui la messa in campo dei cosiddetti voucher, vale a dire incentivi in denaro. Stando a quanto si apprende, tuttavia, questa soluzione non è in fase di implementazione, ma potrebbe essere una strada da percorrere nei prossimi anni se le altre misure non dovessero avere successo: alcune fonti parlano, come orizzonte temporale, del 2018.
SERVIZIO UNIVERSALE DIGITALE IN LINEA CON UE - Una ulteriore 'spinta' per favorire la diffusione delle nuove reti è quella del 'servizio universale digitale', vale a dire l'obbligo, per l'operatore o gli operatori interessati, di ricevere una remunerazione per portare Internet superveloce a tutti, così come avvenuto finora per il normale telefono di casa. Questo percorso avviene lungo due direttrici parallele ma destinate a incontrarsi: un decreto legislativo per modificare l'attuale servizio universale (codificato dall'articolo 54 del Codice delle comunicazioni) e il recepimento della futura direttiva Ue che va nella stessa direzione. Il tutto potrebbe avvenire entro quest'anno. Sempre dall'Europa sono poi attesi lumi in merito ad alcune specifiche tecniche relative alla normativa sugli aiuti di Stato.
NUOVI LIMITI ELETTROSMOG - Per diffondere le nuove reti non è detto che si debba scavare, si può anche scegliere la tecnologia mobile. Anche per questo il Governo prova ad aumentare i limiti per le emissioni elettromagnetiche, che in Italia sono tra le più basse d'Europa. Le carte, in questo caso, sono in mano al ministero dell'Ambiente. (ANSA)