PRESENTATO IL LIBRO BIANCO SU "MEDIA E MINORI 2.0"

Realizzato dall'Agcom con l'obiettivo di fotografare l'impatto della diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione sui giovani

“Serve un'alleanza di persone perbene per trovare un bilanciamento tra i rischi di un uso improprio del web e le sue opportunità di apprendimento e di allargamento delle conoscenze nelle dieta mediatica dei giovani”. Lo ha affermato il presidente dell'Agcom, Angelo Marcello Cardani, durante la presentazione alla camera dei Deputati del libro bianco su 'Media e minori 2.0'. Cardani ha detto che la strategia va costruita insieme con i giovani perché spesso da loro sono offerti suggerimenti molto interessanti.
L'allarme è per il web dove “i rischi sono infiniti: da tutto ciò che ha a che vedere con il cyberbullismo a tutto ciò che si riferisce all'uso improprio della sfera sessuale, che abitua i ragazzi a vedere i rapporti tra i generi diversi in modo totalmente distorto”. Altri media, come la televisione che costituisce ancora un forte interesse soprattutto tra i più piccoli, “hanno strumenti di regolazioni più facili da gestire; il filtro sociale delle famiglie è molto più potente”.
Il commissario dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello, ha sottolineato che “i minori godono di ampi tratti di autonomia nell'accesso ai sistemi di comunicazione e sono tecnologicamente esperti. Gli strumenti di protezione come la visione accompagnata da un adulto appaiono oggi superati”. “I nuovi sistemi di parental control -
ha poi osservato Martusciello - presuppongono un ruolo attivo delle famiglie, che si sono però rivelate spesso poco proattive o prive delle conoscenze tecniche necessarie per assolvere pienamente a tale compito”.
Per Martusciello “è necessario immaginare una versione 4.0 dei sistemi di tutela, dove ad esempio il contenuto, qualificato come potenzialmente lesivo, possa essere tracciato attraverso un'impronta digitale, consentendo così l'applicazione di sistemi di filtraggio automatico degli stessi. Le tecnologie impiegate devono essere user friendly per agevolare un loro ampio utilizzo.”  Per il commissario Agcom, l'evidenza che emerge con forza dalla ricerca è la necessità di “trovare nuove forme di tutela adatte a un mondo dove i contenuti fluiscono liberamente su diverse reti e diversi device. In un contesto di mercati convergenti, la salvaguardia deve essere dunque estesa tanto ai contenuti che alle reti di trasmissione, secondo un approccio olistico che permetta di proteggere i minori nella loro piena interazione con il complesso dell'ecosistema digitale”. (fonte Dire)